
Fede & Cultura - di Giovanni Zenone
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Il prof. Giovanni Zenone legge testi e analizza opere della cultura che aiutano a rafforzare la nostra fede e la nostra cultura e conservare il gusto della vita.
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Francesco Agnoli racconta la dissoluzione della Prima Repubblica Italiana nel 1992, suggerendo che l'indagine "Mani Pulite" e il processo "Tangentopoli", pur legittimi nella lotta alla corruzione, furono influenzati da potenze straniere, in particolare gli Stati Uniti. Viene ipotizzato che l'obiettivo fosse destabilizzare la vecchia classe dirigente (DC e PSI), non più necessaria dopo la caduta del comunismo, per favorire una nuova configurazione politica. L'analisi si concentra sulla presunta selettività dell'inchiesta, che avrebbe risparmiato l'ex Partito Comunista Italiano, e sul ruolo di figure chiave come il magistrato Antonio Di Pietro, i cui presunti legami con ambienti americani e il successivo ingresso in politica a sinistra sollevano interrogativi. Infine, Francesco racconta come l'improvviso arrivo di Silvio Berlusconi in politica, e la conseguente indagine a suo carico, abbia alterato i piani preesistenti, portando a una politica italiana caratterizzata da figure non elette come Ciampi, Monti e Draghi, segnando la fine della vera democrazia partitica. https://fedecultura.com/collections/francesco-agnoli [https://fedecultura.com/collections/francesco-agnoli]

In questo dialogo franco e appassionato, tra il prof. Giovanni Zenone e Davide Lovat si affronta con lucidità e profondità il conflitto tra Israele e Gaza, risalendo alle radici storiche e teologiche dell’Islam per comprenderne meglio le dinamiche attuali. Si parla di identità ebraica per stirpe ma non per religione, e si confronta l’ebraismo con l’Islam sul piano del diritto, del matrimonio e della visione della legge. Discutiamo anche del concetto di Stato moderno – che cade spesso nel totalitarismo – e lo mettiamo a confronto con le idee di nazione e patria, oggi dimenticate. Un punto centrale è la differenza ontologica tra Cristianesimo e Islam: se il primo distingue tra fede e politica, l’Islam – per natura teocratica e per una lettura letterale del Corano – li fonde in modo inscindibile. Da qui nasce un interrogativo inquietante: perché la sinistra occidentale, dichiaratamente laica, simpatizza per ideologie islamiche spesso illiberali? Si tratta di un dialogo interreligioso che non sia fatto di slogan, ma che nasca da una secolarizzazione reale e da una nuova lettura dei testi sacri, capace di distinguere il piano della fede da quello del potere.

Nel nuovo podcast di Francesco Agnoli [https://fedecultura.com/collections/francesco-agnoli] ripercorriamo la nascita della NATO come baluardo contro l’URSS nel dopoguerra e il ruolo cruciale dell’Italia nel 1949. Ma cosa è successo dopo il 1991? L’alleanza ha cambiato volto, spingendosi sempre più a Est. Con riflessioni forti e profetiche di figure come Giulio Andreotti, Agnoli ci guida in una critica lucida alla politica estera americana e al conflitto in Ucraina. Un invito al buon senso, alla verità storica e alla ricerca della pace. 🕊 Ascolta ora: la storia che non ti raccontano.

Perchè questa mattina Amazon ha tolto dalla disponibilità immediata il libro che denuncia - documenti alla mano - la falsificazione della verità con cui si è proibita la Messa in latino in tutto il mondo? Cosa sta succedendo nella Chiesa e come trovare il libro subito? Ordina ora La liturgia non è uno spettacolo [https://fedecultura.com/products/la-liturgia-non-uno-spettacolo-saverio-gaeta-nicola-bux-9791254782118]

Francesco Agnoli esamina la storia italiana, concentrandosi sull'omicidio di Giacomo Matteotti e sulla sua risonanza nel presente. La storiografia e i media attuali possano distorcere la comprensione del passato, specialmente in relazione a figure politiche e ideologie. Francesco Agnoli chiarisce come la figura di Matteotti sia stata strumentalizzata post-mortem dalla sinistra, in particolare dai comunisti, che in vita lo consideravano un avversario. La narrazione poi si sposta sulla situazione politica del primo Novecento, evidenziando la debolezza dello Stato liberale e il ruolo sia dei socialisti che dei fascisti nel suo indebolimento. Infine, si analizza l'omicidio di Matteotti come spartiacque che spinse Mussolini verso la dittatura, e si conclude con una riflessione sulla percezione odierna del "fascismo", spesso usata per demonizzare gli avversari politici.

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