
Pagine Esteri
Podcast by Pagine Esteri
In un’era di saturazione dell’informazione, segnata dal lento e in apparenza inesorabile declino della carta stampata e dalla moltiplicazione di siti simili per contenuti e finalità, in prevalenza pubblicitarie, è sempre più arduo per chi naviga in rete poter approfondire temi di importanza centrale e arrivare a una maggiore comprensione dei motivi che sono dietro a guerre, crisi economiche, sollevazioni popolari, flussi migratori, sfruttamento del lavoro, forme nuove e vecchie di schiavitù, successi e arretramenti nell’emancipazione femminile in aree del mondo che pure sentiamo nominare ogni giorno. La superficialità di gran parte dell’informazione in Internet, specie quella disponibile sui social, non aiuta a migliorare la conoscenza di culture diverse e lontane. Pagine Esteri, rivista online di approfondimento storico-politico-culturale, procede in controtendenza e offre ai suoi lettori una informazione solida e indipendente dal Medio Oriente, dall’Africa, dal Mediterraneo e da altre regioni del mondo, basata su analisi, reportage, documenti, recensioni di libri e produzioni culturali, contesti, podcast, video e foto non sempre disponibili in Italia. Pagine Esteri è diretta da Michele Giorgio, giornalista con una vasta esperienza in Medio Oriente, ed è edita dalla Spring Edizioni, casa editrice di lungo corso, gestita da giovani professionisti del settore, da sempre attenti alle tematiche dei diritti e della corretta informazione. Si avvale della collaborazione di analisti, accademici, esperti italiani e stranieri e punta sulla valorizzazione di giovani reporter, per contribuire a dare slancio alla scrittura e alla produzione giornalistica per le nuove generazioni.
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La Cina ha deciso di rialzare le tariffe al 125% sui prodotti americani in risposta alla decisione di Donald Trump di portare i dazi sull'import da Pechino al 145%. Mentre la guerra dei dazi innescata dal presidente Usa Trump diventa più aspra contro la Cina e segna per un attimo il passo contro l'Ue, Xi Jinping porge la mano all'Europa con l'idea di creare un asse contro le "prepotenze unilaterali" (degli Usa). Ascoltiamo la corrispondenza da Shanghai del nostro collaboratore Michelangelo Cocco.

50 anni dopo l'inizio del conflitto settario e politico interno, segnato da massacri e da decine di migliaia di civili e miliziani uccisi, il pericolo di una nuova guerra civile appare remoto sebbene sia sempre evocato. I libanesi ora fanno i conti prima di ogni altra cosa con le conseguenze e le devastazioni provocate dagli attacchi israeliani nel sud del paese e nella capitale. Ne abbiamo parlato con il giornalista e analista Lorenzo Trombetta a Beirut, esperto di Libano e Siria.

Il presidente autoproclamato della Siria, Ahmed Sharaa, ha dichiarato che le uccisioni negli ultimi tre giorni di centinaia di siriani alawiti rappresentano una minaccia all’unità del Paese e ha promesso di punire i responsabili, compresi i suoi stessi alleati, se necessario. Ma dalle regioni costiere giungono anche oggi notizie di uccisioni e saccheggi e di villaggi alawiti – considerati roccaforti dei sostenitori del presidente deposto Bashar Assad – dati alle fiamme da bande di miliziani sunniti alleati delle forze di sicurezza. Gli oltre 1500 morti di questi giorni, in gran parte civili, hanno gettato più di un’ombra sul futuro della Siria oggi governata da religiosi estremisti mentre i governi occidentali e le monarchie sunnite arabe continuano ad elogiare Ahmed Sharaa e a promettergli aiuti economici e sostegni politici. Sharaa sarebbe stato invitato alla conferenza dei donatori Bruxelles. Ne abbiamo parlato con Lorenzo Trombetta, giornalista e analista, specialista di Siria e Libano.

Pechino interviene contro l'idea di Trump di una Riviera senza palestinesi a Gaza. Il podcast di Michelangelo Cocco.

Regnano molte incertezze intorno al futuro del Paese e le intenzioni dei nuovi governanti. Nonostante le difficoltà della vita quotidiana, la povertà è molto diffusa, gran parte dei siriani guarda con cauto ottimismo ai prossimi mesi ed anni. Ne abbiamo parlato con l'attivista dei diritti umani Giovanna Cavallo, in questi giorni alla guida della delegazione italiana "Nuova Siria con gli occhi dei civili" giunta a Damasco nei giorni scorsi.
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