
Learn Italian with LearnAmo - Impariamo l'italiano insieme!
Podcast de Graziana Filomeno - italiano online
Impara l’italiano con LearnAmo – grammatica, esercizi, video e tanto altro ancora!
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L'Italia e il Sudamerica sono separati da migliaia di chilometri di oceano, eppure condividono sorprendenti similitudini culturali che vanno ben oltre la comune origine latina. Attraverso un'analisi comparativa delle abitudini quotidiane, scopriamo come questi due mondi così distanti geograficamente siano in realtà incredibilmente vicini nel modo di vivere, esprimersi e relazionarsi. 5 Abitudini Bizzarre che Italiani e Sudamericani Condividono Il Linguaggio delle Mani: Quando i Gesti Parlano Una delle caratteristiche più evidenti della comunicazione italiana è l'uso intensivo della gestualità. Gli italiani accompagnano ogni frase con movimenti delle mani che amplificano, completano e talvolta sostituiscono completamente le parole. Questa tendenza trova un sorprendente parallelo in molti paesi sudamericani, dove la comunicazione non verbale assume un'importanza fondamentale. Per gli studenti stranieri è essenziale comprendere che alcuni gesti sono universali tra Italia e Sudamerica, mentre altri possono avere significati completamente diversi. Il classico gesto della mano aperta con le dita unite che si muove su e giù significa "cosa vuoi?" sia in Italia che in Perù, mentre il cerchio formato da indice e pollice indica "perfetto" in entrambe le culture. Tuttavia, bisogna prestare attenzione alle differenze culturali: il gesto della mano sotto il mento spinta in avanti significa "non me ne frega niente" in Italia, ma "persona furba o truffatrice" in molti paesi sudamericani. Per un apprendente italiano, osservare e praticare la gestualità è fondamentale quanto imparare la grammatica, poiché un italiano che parla senza muovere le mani appare innaturale e robotico. Il Sacro Culto del Caffè: Tradizioni e Rituali Il caffè rappresenta molto più di una semplice bevanda sia in Italia che in Sudamerica: è un rituale sociale, un momento di pausa obbligatorio e un vero e proprio codice comportamentale. Gli italiani hanno sviluppato regole ferree riguardo al consumo del caffè che possono sembrare incomprensibili agli stranieri ma che sono sacrosante per chi vuole integrarsi nella cultura italiana. La regola fondamentale è che il cappuccino si beve esclusivamente a colazione, mai dopo le 11 del mattino e assolutamente mai dopo i pasti. Ordinare un cappuccino dopo pranzo o cena identifica immediatamente uno straniero e può causare sguardi perplessi nei bar italiani. L'espresso, invece, si consuma in piedi al bancone, velocemente, spesso accompagnato da una conversazione rapida con il barista o altri clienti. In Sudamerica, paesi come il Perù, la Colombia e il Brasile hanno sviluppato culture del caffè altrettanto sofisticate. Il "café pasado" peruviano, filtrato goccia dopo goccia, richiede tempo e pazienza, trasformando la preparazione in un momento meditativo. Anche qui il caffè diventa pretesto per socializzare e creare legami. Entrambe le culture considerano il "caffè americano" (quello lungo e diluito) una sorta di sacrilegio culinario. Per italiani e sudamericani, il caffè deve essere forte, aromatico e servito in piccole quantità che concentrano tutto il sapore e la caffeina necessari per affrontare la giornata. Vocabolario essenziale per studenti: • Espresso: caffè classico italiano, forte e concentrato• Macchiato: espresso con una goccia di latte• Corretto: espresso con aggiunta di liquore (grappa, sambuca)• Lungo: espresso con più acqua• Ristretto: espresso con meno acqua, più concentrato• Caffè al banco: consumare il caffè in piedi al bancone del bar Scopri di più su Mili e il suo sito per l’apprendimento dello spagnolo: Burbuja del Español. La Dittatura Culinaria delle Nonne: Quando Rifiutare è Impossibile Il ruolo della nonna nella cultura italiana e sudamericana trascende la semplice figura familiare per diventare una vera e propria istituzione sociale. Le nonne italiane e sudamericane condividono un approccio al cibo che va ben oltre la nutrizione: è una dic...

L'italiano è una lingua che non si accontenta di descrivere il mondo: lo accarezza, lo amplifica, lo trasforma attraverso un sistema incredibilmente ricco di suffissi alterativi. Quando un italiano dice "un attimino", "un problemino", "un lavoretto" o "che figuraccia", non sta semplicemente modificando le dimensioni di un oggetto o di un concetto, ma sta esprimendo un intero universo di emozioni, relazioni sociali e atteggiamenti culturali. GIORNATACCIA, PICCOLINO, STIVALETTO: il potere degli alterati nella lingua e nella cultura italiana La grammatica dell'affetto: tipi di alterati Gli alterati italiani si suddividono principalmente in quattro categorie, ognuna con specifiche funzioni comunicative ed emotive che rivelano la straordinaria ricchezza espressiva della nostra lingua: 1. Diminutivi (-ino, -etto, -ello, -uccio) I diminutivi rappresentano la categoria più utilizzata e psicologicamente significativa. Non si limitano a ridurre le dimensioni, ma aggiungono una connotazione di affetto, tenerezza o familiarità. Un "gattino" non è solo un gatto piccolo, è un gatto che suscita tenerezza e protezione. Allo stesso modo, "una casetta" comunica affetto verso l'abitazione, mentre "un librettino" può indicare sia un libro piccolo che un libro considerato con simpatia. 2. Accrescitivi (-one, -ona) Gli accrescitivi aumentano le dimensioni ma veicolano significati complessi. Un "librone" può essere impressionante per la sua mole culturale o ingombrante per la sua pesantezza fisica, a seconda del contesto. "Una donnona" può indicare ammirazione per la presenza fisica o, in certi contesti, una sfumatura critica. La polisemia emotiva è fondamentale: "un omone" generalmente trasmette simpatia e rispetto, mentre "un affarone" può indicare sia un grande affare vantaggioso che una situazione complicata. 3. Vezzeggiativi (-uccio, -otto, -ello) I vezzeggiativi aggiungono una sfumatura di affetto indipendentemente dalla dimensione reale. "Fratelluccio" esprime affetto fraterno, non necessariamente piccole dimensioni fisiche. "Calduccio" non indica solo una temperatura moderatamente calda, ma trasmette una sensazione di comfort e benessere. Questi alterati sono particolarmente frequenti nel linguaggio familiare e creano un'atmosfera di intimità e confidenza. 4. Peggiorativi (-accio, -astro, -onzolo) I peggiorativi aggiungono una connotazione negativa che può variare dall'ironia alla vera disapprovazione. Una "giornataccia" è una giornata decisamente spiacevole, mentre "un poetastro" indica disprezzo per qualcuno che si atteggia a poeta senza talento. "Medicastro" esprime sfiducia verso un medico considerato incompetente. Questi suffissi permettono di esprimere critica e disapprovazione in modo diretto ma stilisticamente elaborato. La psicologia dietro gli alterati: funzioni comunicative e sociali Ciò che rende affascinante questo sistema è la sua funzione psicologica e sociale profonda. Gli italiani usano gli alterati non solo per descrivere, ma per creare relazioni, modulare l'impatto delle comunicazioni e esprimere la propria soggettività emotiva. Ammorbidimento della comunicazione "Posso farti una domandina?" suona meno invadente e più rispettoso di "Posso farti una domanda?". Il diminutivo riduce l'impatto psicologico della richiesta, rendendo l'interlocutore più disponibile ad accoglierla. Similmente, "Ho un problemino" minimizza l'urgenza e l'ansia che potrebbe trasmettere "Ho un problema", permettendo di affrontare la questione con maggiore serenità. Creazione di intimità e confidenza Offrire "un caffettino" è più personale e accogliente che offrire semplicemente "un caffè". Il diminutivo trasforma un'azione ordinaria in un gesto di cura e attenzione, suggerendo che l'ospite è considerato speciale. "Facciamo due chiacchiere" invita a una conversazione rilassata e amichevole, mentre "una chiacchierata" suggerisce maggiore formalità.

Ti porto con me tra i colori, i profumi e i suoni della campagna, lontano dal caos della città. Cammineremo insieme tra i campi e impareremo tante nuove parole ed espressioni legate al mondo della natura in italiano. Se hai voglia di staccare la spina e respirare un po’ di aria buona… questo è quello che fa per te! La Campagna Italiana: Vocabolario Il Linguaggio della Terra: Espressioni Rurali nella Lingua Quotidiana Molte espressioni italiane di uso comune hanno origini agricole che gli studenti stranieri spesso non riconoscono. Quando un italiano dice "Raccogliere quello che si semina", non sta parlando letteralmente di agricoltura, ma utilizzando una metafora contadina per indicare le conseguenze delle proprie azioni. Questa frase riflette la mentalità rurale secondo cui ogni azione ha delle conseguenze dirette e inevitabili, proprio come in agricoltura. L'espressione "Non tutte le ciambelle riescono col buco" deriva dalle tradizioni culinarie rurali e significa che non tutto va sempre come pianificato. Nelle case di campagna, fare il pane e i dolci era un'attività quotidiana complessa, e anche le cuoche più esperte potevano avere insuccessi occasionali. Frasi come "Chi va piano, va sano e va lontano" riflettono la filosofia contadina del lavoro costante e paziente. Nelle campagne, la fretta era considerata nemica della qualità: i contadini sapevano che forzare i tempi naturali portava inevitabilmente a risultati scadenti. Espressioni rurali essenziali per studenti: • "Fare il fieno mentre c'è il sole" - Approfittare del momento giusto• "Essere un cavolo a merenda" - Essere fuori posto• "Avere il pollice verde" - Essere bravi con le piante• "Tagliare i ponti" - Interrompere definitivamente i rapporti• "Seminare zizzania" - Creare discordia• "Mettere il carro davanti ai buoi" - Fare le cose nell'ordine sbagliato I Ritmi Stagionali: Quando la Natura Dettava le Regole La vita in campagna seguiva ritmi stagionali precisi che hanno influenzato profondamente il calendario culturale italiano. Ogni stagione portava con sé attività specifiche, tradizioni culinarie e celebrazioni che ancora oggi caratterizzano la vita italiana. Per gli studenti stranieri, comprendere questi cicli significa capire perché certi cibi sono disponibili solo in determinati periodi e perché alcune feste hanno date specifiche. In primavera, i contadini iniziavano la semina e la preparazione dei campi. Questo periodo era associato alla rinascita e alla speranza, concetti che si riflettono in espressioni come "Aprile dolce dormire" o "Marzo pazzerello". Le famiglie contadine organizzavano la "pulizia di primavera" (pulizie di Pasqua), una tradizione che molte famiglie italiane mantengono ancora oggi. L'estate rappresentava il periodo più intenso, con la raccolta del grano, la mietitura e la preparazione delle conserve per l'inverno. Il detto "D'estate si lavora per l'inverno" riflette questa mentalità di pianificazione a lungo termine tipicamente rurale. Le sagre estive nascevano proprio come celebrazioni dei raccolti abbondanti. L'autunno portava la vendemmia, la raccolta delle olive e la preparazione del vino. Molte tradizioni culinarie italiane, come la preparazione della passata di pomodoro o dei sottaceti, derivano dalla necessità di conservare i prodotti autunnali per i mesi invernali. L'inverno era il periodo del riposo dei campi ma anche dell'intenso lavoro domestico: filatura, tessitura, riparazione degli attrezzi e preparazione per la stagione successiva. Le lunghe serate invernali favorivano il racconto di storie e la trasmissione delle tradizioni orali. Vocabolario stagionale per studenti: • Semina: piantare i semi nei campi• Mietitura: raccolta del grano• Vendemmia: raccolta dell'uva• Trebbiatura: separazione del grano dalla paglia• Potatura: taglio dei rami per favorire la crescita• Aratura: preparazione del terreno con l'aratro

Stai imparando l'italiano e vuoi che il tuo modo di parlare sembri davvero naturale? Allora devi assolutamente evitare quegli errori comuni che tradiscono immediatamente uno straniero. In questo articolo scoprirai i 10 errori più frequenti (+1 bonus) che impediscono a molti stranieri di parlare come dei veri italiani. Una volta che avrai imparato a riconoscerli ed evitarli, il tuo italiano apparirà molto più fluente e autentico! 10 Errori da Evitare per Suonare come i Madrelingua A proposito di errori, in questo articolo ne troverai 10 da evitare per non far arrabbiare una mamma italiana. 1. L'Uso Scorretto di "Bello" e "Quello" Prima dei Sostantivi Uno degli errori più comuni riguarda l'uso di "bello" e "quello" davanti ai sostantivi. Molti studenti dicono erroneamente: ❌ SBAGLIATO: Belli amici Quelli libri ✅ CORRETTO: Begli amici Quei libri La regola fondamentale: "bello" e "quello" usati prima di un sostantivo o un aggettivo funzionano esattamente come gli articoli determinativi. Quindi diremo: Bell'amico (come "l'amico") Begli amici (come "gli amici") Quel libro (come "il libro") Quei libri (come "i libri") Quell'albero (come "l'albero") Quegli alberi (come "gli alberi") Ricorda: "belli" e "quelli" non vanno MAI usati prima di un sostantivo! Sono forme che si usano solo quando l'aggettivo è separato dal nome. 2. Milioni e Miliardi: Una Sola "L" e la Preposizione "Di" Un errore molto comune riguarda la scrittura di "milioni" e "miliardi". Attenzione: in italiano hanno una sola "L"! ✅ CORRETTO: Un milione di euro Un miliardo di persone Regola importante: Dopo "milione" o "miliardo" non dimenticare mai la preposizione "DI"! Eccezioni da ricordare: Se dopo "milione" (o "miliardo") c'è un'altra quantità, non si usa più la preposizione: "Un milione e 520mila persone" La preposizione "DI" ritorna con "e mezzo": "Un milione e mezzo di persone", "Un milione e mezzo di euro" 3. Verbi che Richiedono l'Ausiliare "Essere" Molti studenti pensano che solo i verbi di movimento o i verbi di cambiamento di stato richiedano l'ausiliare "essere" nei tempi composti. Ma attenzione! Ci sono altri verbi importanti che utilizzano "essere": Piacere: "Quel libro non mi è piaciuto per niente" Costare: "Questa casa è costata molto" / "Questo viaggio è costato molto" Durare: "Il film è durato troppo" Mancare: "Voi mi siete mancati" Questi verbi sono spesso dimenticati dagli studenti stranieri, ma sono fondamentali per parlare correttamente l'italiano! 4. Ripetizione: Imperfetto vs Passato Prossimo Molti studenti si confondono quando devono esprimere una ripetizione nel passato. La domanda è: quando usare l'imperfetto e quando il passato prossimo? La regola è semplice ma cruciale: IMPERFETTO = ripetizione non determinata nel numero PASSATO PROSSIMO = ripetizione con un numero determinato Esempi pratici: "Da bambina mangiavo spesso i biscotti" (non sappiamo quante volte) "Da bambina ho mangiato 10 volte i biscotti" (numero preciso) "Ve l'ho ripetuto mille volte!" (numero determinato, anche se esagerato) 5. Andare vs Venire: La Differenza che Fa la Differenza Uno degli errori più difficili da correggere riguarda l'uso di "andare" e "venire". La differenza è fondamentale per suonare naturali: ANDARE = indica allontanamento rispetto a chi parla (o chi ascolta) VENIRE = indica avvicinamento verso chi parla (o chi ascolta) Esempi chiarificatori: "Tu vai a Parigi" (io non sono a Parigi) "Tu vieni a Parigi" (io sono a Parigi) "Io vado a Parigi" (chi ascolta non è a Parigi) "Io vengo a Parigi" (chi ascolta è a Parigi) Caso speciale importante: VENIRE si usa anche quando chi parla e chi ascolta si muovono INSIEME verso la stessa destinazione, anche se nessuno dei due è lì. Esempio: "Stasera vado al cinema." "Vengo anche io!" (con te,

Tra un caffè e qualche foto dal mio album dei ricordi, ti porto indietro nel tempo insieme a me.Scoprirai qualcosa in più su di me e, allo stesso tempo, imparerai nuove parole ed espressioni italiane. Ma ti sei mai chiesto perché le foto sono così importanti per noi? In questo articolo proviamo a scoprirlo… con un po’ di nostalgia e tanta lingua italiana! Imparare Italiano con le Foto: 10 Motivi 1. Le Foto Fermano il Tempo per Sempre Il tempo scorre inesorabile, ma le fotografie hanno il potere magico di cristallizzare un momento per l'eternità. Ogni scatto è come premere il pulsante "pausa" sulla vita: MOMENTI CHE LE FOTO PRESERVANO: Il primo sorriso di un bambino L'abbraccio con una persona cara Un tramonto irripetibile Un momento di felicità spontanea Il potere unico delle fotografie: mentre la memoria può sbiadire (diventare meno chiara), una foto mantiene intatti ogni dettaglio, ogni emozione, ogni sfumatura di quel momento prezioso. È come avere una macchina del tempo personale sempre a portata di mano. ESPRESSIONE ITALIANA: "Cogliere l'attimo" = catturare il momento perfetto Ricorda: Ogni foto è un frammento di eternità che possiamo toccare con le mani! 2. Rafforzano i Legami Familiari Attraverso le Generazioni Le fotografie di famiglia sono molto più di semplici immagini: sono il DNA emotivo che lega le generazioni. Quando condividiamo foto con i nostri cari, creiamo connessioni profonde che trascendono (vanno oltre) il tempo. COME LE FOTO UNISCONO LE FAMIGLIE: I nonni raccontano storie attraverso vecchie foto I bambini scoprono la storia della loro famiglia Le tradizioni familiari vengono tramandate visivamente Si creano momenti di condivisione e dialogo Il potere delle foto di famiglia: Sfogliare (guardare pagina per pagina) un album insieme ai propri cari non è solo guardare immagini, ma rivivere insieme momenti speciali e rafforzare i legami che ci uniscono. ESPRESSIONI TIPICHE: "Ti ricordi quando..." = Do you remember when... "Come passa il tempo!" = How time flies! Leggi l'articolo su fare la spesa in Italia e guarda il vlog! 3. Documentano la Nostra Crescita e Trasformazione Le fotografie sono testimoni silenziosi della nostra evoluzione come esseri umani. Ogni foto racconta un capitolo della nostra storia personale, creando un diario visivo della nostra vita. SENZA FOTO: Dimentichiamo com'eravamo da bambini Perdiamo la memoria di eventi importanti CON LE FOTO: Possiamo vedere la nostra crescita nel tempo Riviviamo i momenti più significativi della nostra vita ESPRESSIONE TEMPORALE: "Con il passare del tempo" = mentre il tempo passa È incredibile vedere come le foto possano mostrarci quanto siamo cambiati e quanto siamo rimasti gli stessi. Ogni immagine è una pagina del libro della nostra vita! 4. Sono Medicina per l'Anima nei Momenti Difficili Quando attraversiamo (viviamo) periodi bui, le fotografie diventano fonte di conforto e speranza. Guardare immagini di momenti felici può letteralmente guarire il cuore ferito. Il potere terapeutico delle foto: CONSOLANO = ci ricordano che abbiamo vissuto momenti bellissimi ISPIRANO = ci mostrano la nostra forza e resilienza (capacità di superare le difficoltà) GUARISCONO = riempiono il vuoto lasciato dalle persone care ESPRESSIONI DEL CONFORTO: "Scaldare il cuore" = dare gioia e amore "Trovare conforto" = sentirsi meglio Esempi di momenti in cui le foto ci aiutano: "Quando mi manca mia nonna, guardo le foto delle nostre domeniche insieme" "Nei momenti di stress, le foto delle vacanze mi rilassano" 5. Preservano Persone e Luoghi che Non Ci Sono Più Uno dei doni più preziosi delle fotografie è la loro capacità di mantenere vive le persone che abbiamo perso (che sono morte) e i luoghi che sono cambiati per sempre. PERSONE CARE = Il loro sorriso continua a vivere nelle foto
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