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Learn Italian with LearnAmo - Impariamo l'italiano insieme!

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Impara l’italiano con LearnAmo – grammatica, esercizi, video e tanto altro ancora!

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549 Episoder
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Test Sulle Preposizioni: quanto le conosci?

Hai mai avuto dubbi su quale preposizione usare in italiano? "Vado A Roma o IN Roma?" "Parlo DI te o SU te?" Le preposizioni sono piccole parole che creano grandi problemi! Ma oggi risolveremo insieme tutti i tuoi dubbi con un test completo che copre tutti i livelli, da A1 a C2. Con questo articolo, metterai alla prova la tua conoscenza delle preposizioni italiane attraverso esercizi progressivi che ti permetteranno di scoprire esattamente a che punto sei e quali aspetti devi ancora migliorare. Alla fine di questo percorso, saprai usare le preposizioni come un vero italiano! Le Preposizioni Italiane: Test Completo da A1 a C2 Come Funziona Questo Test Il test è organizzato in livelli progressivi: cominceremo con frasi semplici di livello A1, poi passeremo al livello A2, B1, B2, C1 e infine C2. Per ogni livello, troverai 3 frasi da completare con le preposizioni corrette. Verso la fine, ci sarà un esercizio finale speciale con 10 frasi particolarmente difficili che metteranno alla prova tutte le tue competenze. Infine, avrai tutte le soluzioni con spiegazioni dettagliate per capire ogni singolo utilizzo. Quindi, prepara carta e penna per scrivere le tue risposte e iniziamo questo viaggio attraverso le preposizioni italiane! LIVELLO A1 - Le Basi delle Preposizioni Iniziamo dal livello A1, quello per principianti assoluti. Qui useremo le preposizioni più comuni in contesti molto semplici. Queste sono frasi basilari che ogni studente di italiano deve saper completare. Pronti? 1. Vado ___ scuola ogni giorno. 2. Maria viene ___ Regno Unito. 3. Questo è il telefono ___ mio amico Paolo. Soluzioni Livello A1 1. Vado a scuola ogni giorno. 2. Maria viene dal Regno Unito. 3. Questo è il telefono del mio amico Paolo. LIVELLO A2 - Un Passo Avanti Al livello A2, le cose diventano leggermente più complicate. Qui troveremo preposizioni articolate e alcuni usi un po' più specifici. Nota come qui dobbiamo pensare non solo alla preposizione giusta, ma anche se va combinata con l'articolo. Una bella sfida, no? 1. ___ Natale abbiamo pranzato tutti insieme. 2. Il treno parte ___ 8 ___ sera. 3. Abito ___ un appartamento ___ centro. Soluzioni Livello A2 1. A Natale abbiamo pranzato tutti insieme. 2. Il treno parte alle 8 di sera. 3. Abito in un appartamento in centro. LIVELLO B1 - Si Complica Ora le cose si fanno interessanti! Al livello B1, dovrai conoscere bene gli usi idiomatici e le espressioni fisse. A questo livello, bisogna davvero ragionare! Le preposizioni non seguono sempre la logica, quindi occorre studiare e fare tanta pratica. Attenzione! 1. Ho mal ___ testa ___ due ore. 2. ___ piccola, andavo sempre ___ miei nonni ___ campagna. 3. Durante l'esame non ho risposto ___ nessuna ___ domande. Soluzioni Livello B1 1. Ho mal di testa da due ore. 2. Da piccola, andavo sempre dai miei nonni in campagna. 3. Durante l'esame non ho risposto a nessuna delle domande. LIVELLO B2 - Per Studenti Seri Siamo arrivati al livello B2. Qui parliamo di studenti che hanno già una buona padronanza della lingua. Le frasi saranno più lunghe e complesse. Vedrai come in una singola frase possono esserci anche 5-6 preposizioni diverse! Questo è il vero italiano parlato e scritto. 1. La disoccupazione ___ nostro Paese è aumentata, soprattutto ___ i giovani ___ 18 ___ 30 anni. 2. Il treno ___ Milano passa ___ Bologna prima ___ arrivare ___ destinazione. 3. Non sono riuscito ___ finire il progetto ___ tempo ___ causa di troppi impegni. Soluzioni Livello B2 1. La disoccupazione nel nostro Paese è aumentata, soprattutto tra i giovani dai 18 ai 30 anni. 2. Il treno per Milano passa da Bologna prima di arrivare a destinazione. 3. Non sono riuscito a finire il progetto in tempo a causa di troppi impegni. LIVELLO C1 - Per Esperti Ora entriamo nel territorio degli esperti!

16. nov. 2025 - 1 h 0 min
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Essere o Avere? La Guida Completa

In questo articolo affrontiamo uno degli argomenti che più vi fa venire il mal di testa: quando usare l'ausiliare ESSERE e quando usare AVERE? Lo so, lo so... ogni volta che dovete formare un tempo composto vi viene il panico! "Ma si dice ho andato o sono andato?" "È ho piaciuto o sono piaciuto?" Tranquilli! Vi spiego tutto con regole chiarissime e trucchi infallibili. E alla fine di questo articolo, non avrete più dubbi! Promesso! Tempi Composti: Come scegliere l'ausiliare giusto? Quando Usare "ESSERE"? L'ausiliare ESSERE si utilizza in diversi casi specifici che è importante conoscere e riconoscere. La caratteristica principale dei verbi che richiedono "essere" è che il participio passato deve concordare in genere e numero con il soggetto. 1) Verbi di Movimento (Spostamento da un Luogo all'Altro) I verbi di movimento che indicano uno spostamento da un posto all'altro o un cambiamento di posizione richiedono sempre l'ausiliare ESSERE. Questi verbi esprimono l'azione di muoversi, spostarsi o cambiare la propria collocazione nello spazio. Verbi principali: andare, venire, tornare, partire, uscire, entrare, cadere, fuggire, arrivare, salire, scendere, rientrare RICORDA: Con l'ausiliare "essere", devi concordare il participio passato in genere e numero con il soggetto. Esempi pratici: Io sono andata al supermercato (soggetto femminile singolare) Paolo è tornato dal suo viaggio ieri (soggetto maschile singolare) Noi siamo partiti per Parigi un anno fa (soggetto maschile plurale o misto) Le tue sorelle sono venute a casa mia ieri (soggetto femminile plurale) Maria e Luca sono usciti insieme stasera (gruppo misto: si usa il maschile plurale) Il treno è arrivato in ritardo stamattina Sono salita al terzo piano a piedi ATTENZIONE: Eccezioni con "AVERE" Alcuni verbi che indicano movimento, ma senza specificare la destinazione o il punto di arrivo, utilizzano invece l'ausiliare AVERE: Verbi con AVERE: ballare, camminare, nuotare, correre, viaggiare, passeggiare Perché usano AVERE? Perché questi verbi descrivono un'azione continuativa senza indicare uno spostamento specifico da un punto A a un punto B. Esempi: Ho camminato per due ore (movimento generico, nessuna destinazione specifica) Abbiamo ballato tutta la notte Ho nuotato in piscina Hanno corso per mantenersi in forma NOTA BENE: Anche CADERE richiede sempre l'ausiliare "essere" perché indica un cambiamento di posizione: Sono caduto dalle scale. 2) Verbi di Permanenza (Stare in un Luogo o in una Condizione) I verbi di permanenza indicano il fatto di rimanere in un certo luogo o di mantenere una determinata condizione per un periodo di tempo. Esprimono staticità piuttosto che movimento. Verbi principali: stare, restare, rimanere, durare Esempi pratici: Ieri sono rimasta a casa tutto il giorno perché dovevo lavorare (permanenza in un luogo) Luca è stato fermo tutto il tempo perché aveva paura (permanenza in una condizione) Loro sono rimasti dentro perché stava diluviando Il film è durato troppo (durata temporale) Siamo stati in silenzio per rispetto Le ragazze sono rimaste sole tutto il weekend Questi verbi esprimono la continuità di uno stato o di una posizione, senza implicare movimento o cambiamento attivo. 3) Verbi che Esprimono Cambiamenti di Stato Questa categoria include tutti i verbi che indicano una trasformazione, un cambiamento fisico o psicologico, o l'inizio/fine di uno stato. Sono verbi che descrivono come qualcosa o qualcuno diventa diverso da come era prima. Verbi principali: nascere, morire, crescere, diventare, invecchiare, dimagrire, ingrassare, impazzire, arrossire, guarire, ammalarsi, migliorare, peggiorare, cambiare, scomparire, apparire Esempi pratici con spiegazione: Sono nata nel 1996 (inizio dell'esistenza) Luca è diventato famoso grazie a quel video (cambiamento di condizione sociale)

13. nov. 2025 - 1 h 0 min
episode Formule per Presentarsi in Italiano – Livello Avanzato artwork

Formule per Presentarsi in Italiano – Livello Avanzato

Non solo "Mi chiamo...". Impara tante altre espressioni avanzate per presentarti in modo naturale e come un vero madrelingua. Questa lezione è organizzata in modo progressivo: prima di tutto, vedremo come iniziare una conversazione e presentarsi in modo sofisticato e naturale; poi ci occuperemo di dire il proprio nome con varianti avanzate; successivamente impareremo a parlare della propria provenienza e dei propri interessi. Come Presentarsi in Modo Naturale: oltre il semplice "Ciao, io sono..." 1. Come iniziare una presentazione in modo sofisticato Invece di dire semplicemente "Ciao, io sono...", prova queste alternative più raffinate che dimostrano un livello linguistico superiore: "Non credo che ci siamo mai incontrati prima" - Questa frase elegante introduce la presentazione in modo cortese e naturale, suggerendo che desideri conoscere meglio l'interlocutore. "Non sono sicuro/a che ci abbiano già presentati" - Un'espressione formale perfetta per contesti professionali o sociali dove potreste avere conoscenze comuni ma non vi siete mai parlati direttamente. "Mi sembra che non ci conosciamo ancora" - Una formula di cortesia introduttiva meno formale ma comunque sofisticata, ideale per eventi sociali o situazioni semi-formali. Queste frasi sono perfette quando sei abbastanza sicuro di non aver mai incontrato quella persona prima. Sono formule di cortesia introduttive che dimostrano educazione e padronanza della lingua italiana a livello avanzato. Presentare qualcun altro con eleganza Se vuoi presentare qualcun altro, puoi utilizzare diverse espressioni a seconda del livello di formalità richiesto: "Vorrei presentarti il mio collega, Marco Rossi" - Questa formula è più formale e appropriata per contesti professionali, meeting aziendali o situazioni dove si richiede un certo decoro. "Hai mai conosciuto Giulia? È una mia amica dell'università" - Questa variante è meno formale e più adatta a situazioni sociali rilassate, aperitivi con amici o eventi informali dove il tono può essere più casual. La scelta tra queste due opzioni dipende dal contesto: analizza sempre l'ambiente in cui ti trovi e il rapporto che hai con le persone coinvolte nella presentazione. Ricorda che in Italia il contesto sociale determina fortemente il registro linguistico appropriato. 2. Dire il proprio nome con stile e personalità Va benissimo dire "Io sono Lucia", ma puoi espandere la presentazione in modo più interessante e naturale, soprattutto se usi una versione abbreviata del tuo nome o hai un soprannome. Ecco alcune formule avanzate che i madrelingua usano frequentemente: "Io sono Alessandra, ma tutti mi chiamano Ale" - Questa struttura è perfetta per introdurre immediatamente il nome con cui preferisci essere chiamato, evitando confusioni future e creando un'atmosfera più amichevole. "Il mio nome è Roberto, ma di solito tutti usano Roby" - Una variante leggermente più formale che comunica lo stesso concetto, indicando che il soprannome è comunemente accettato e utilizzato nel tuo ambiente sociale. "Chiamami pure Lina, è il diminutivo di Carolina" - Questa formula esplicita direttamente il tuo desiderio di informalità e spiega anche l'origine del soprannome, cosa molto apprezzata nella cultura italiana. "Il mio nome di battesimo è Bartolomeo, ma solo mia nonna mi chiama così! Mi sono sempre sentito più un Meo" - Un esempio più elaborato che aggiunge un tocco personale e umoristico, creando immediatamente una connessione più intima con l'interlocutore. Aggiungere un tocco di umorismo Gli italiani apprezzano molto l'ironia e l'autoironia nelle presentazioni. Puoi anche aggiungere un tocco scherzoso quando presenti il tuo nome, cosa che rende la conversazione più rilassata e memorabile: "Chiamami come ti pare: Guglielmo, Elmo, Guglie, ma mai Mimmo!" Questo tipo di presentazione dimostra sicurezza, personalità e capacità di usare l'italiano in modo cre...

09. nov. 2025 - 19 min
episode Le Differenze fra Italiano Formale e Italiano Informale artwork

Le Differenze fra Italiano Formale e Italiano Informale

La padronanza dell'italiano formale e informale rappresenta una competenza fondamentale per chiunque desideri comunicare efficacemente in contesti diversi. Se state chiacchierando con i vostri amici, probabilmente non volete parlare in modo troppo formale - sarebbe come andare in spiaggia con giacca e cravatta! Però se siete all'università e parlate con un professore, o in una riunione di lavoro con i colleghi, o in circostanze professionali, allora dovete tirare fuori il vostro italiano più elegante. Italiano FORMALE vs INFORMALE: 20 Coppie di Parole che Cambieranno il Vostro Modo di Comunicare PRIMA PARTE 1. AIUTARE / ASSISTERE La differenza tra "aiutare" e "assistere" è sostanziale nel registro comunicativo italiano. Mentre "aiutare" appartiene al linguaggio quotidiano e colloquiale, "assistere" conferisce un tono professionale e rispettoso alla conversazione. Esempio informale: "Mi puoi aiutare con questo compito?" Esempio formale: "Potrebbe assistermi con questa mansione?" Se parlate con il vostro migliore amico direte "Dai, aiutami!" Ma se siete in ufficio con il vostro capo, la formula corretta sarà: "Scusi, potrebbe assistermi?" Notate come cambia completamente l'approccio e il livello di cortesia espresso. 2. DARE / FORNIRE Il verbo "fornire" rappresenta l'alternativa formale del verbo "dare" ed è particolarmente utilizzato in contesti aziendali, accademici e istituzionali. Esempio informale: "Marco mi ha dato le informazioni" Esempio formale: "Il dottor Bianchi mi ha fornito le informazioni necessarie" Attenzione importante: il verbo "fornire" richiede spesso una preposizione specifica! Le costruzioni corrette sono: "fornire qualcosa a qualcuno" oppure "fornire qualcuno di qualcosa". Questa particolarità grammaticale è fondamentale per un uso corretto del verbo in contesti formali. 3. AVERE BISOGNO (DI) / RICHIEDERE Quando si esprime una necessità in contesto professionale, "richiedere" sostituisce efficacemente l'espressione informale "avere bisogno". Questo cambiamento lessicale trasforma radicalmente il tono della comunicazione. Esempio informale: "Ho bisogno di più tempo per finire il lavoro" Esempio formale: "Richiedo tempo aggiuntivo per completare l'incarico" Osservate la trasformazione completa della frase: Versione informale: "Ho bisogno di più tempo per finire il lavoro" Versione formale: "Richiedo tempo aggiuntivo per completare l'incarico" Notate come anche le parole circostanti cambiano: "più" diventa "aggiuntivo", "finire" diventa "completare", e "lavoro" diventa "incarico". L'intera struttura della frase si eleva a un registro professionale. 4. DIRE / INFORMARE Il verbo "informare" è la scelta ideale quando si comunica in contesti formali, sostituendo il semplice "dire" con una formula più rispettosa e professionale. Esempio informale: "Ti dirò tutto dell'evento più tardi" Esempio formale: "La informerò riguardo all'evento successivamente" Curiosità linguistica: In italiano formale usiamo spesso la formula "La informo che..." - è la nostra versione elegante di "ti dico che...". Questa costruzione è estremamente comune nella corrispondenza aziendale e nelle comunicazioni ufficiali. 5. GRATIS / OMAGGIO Quando qualcosa viene offerto senza costo, la parola "omaggio" conferisce maggiore eleganza rispetto al colloquiale "gratis". Esempio informale: "Le bevande erano gratis alla festa" Esempio formale: "Le bevande erano in omaggio all'evento" Nel linguaggio commerciale e aziendale, l'espressione "in omaggio" è preferita perché trasmette un senso di cortesia e generosità da parte dell'offerente, piuttosto che semplicemente l'assenza di un costo. 6. PENSARE / CONSIDERARE Il verbo "considerare" eleva immediatamente il registro della conversazione, trasformando un semplice pensiero in una riflessione ponderata. Esempio informale: "Penserò a quello che hai detto"

06. nov. 2025 - 26 min
episode Articoli Determinativi: Guida Completa all’Uso (e Non Uso) artwork

Articoli Determinativi: Guida Completa all’Uso (e Non Uso)

Quante volte ti sei chiesto: "Ma qui devo mettere l'articolo o no?" Se stai imparando l'italiano, sicuramente tantissime volte! L'articolo determinativo è una delle cose più difficili da padroneggiare per gli stranieri (anche i più avanzati). Con questa guida completa imparerai finalmente quando usare (e quando NON usare) gli articoli determinativi in italiano, scoprendo tutte le regole fondamentali, le eccezioni e i casi particolari. Quando usare e quando NON usare l'articolo determinativo Quando USARE l'Articolo Determinativo 1. Con i Nomi Già Menzionati o Conosciuti Quando parliamo di qualcosa che è già stato introdotto nella conversazione o che è conosciuto dal contesto, usiamo sempre l'articolo determinativo. Questo indica che ci stiamo riferendo a qualcosa di specifico e identificabile. Esempio: Ho comprato due macchine nuove l'anno scorso. Oggi ho visto le macchine e sono molto belle. In questo caso, "le macchine" sono quelle specifiche di cui abbiamo già parlato, non macchine generiche. 2. Con i Nomi Specifici (Spesso con un Qualificatore) Quando ci riferiamo a qualcosa di specifico e non generico, l'articolo è necessario. Spesso questa specificità è indicata da un aggettivo qualificativo, da una frase relativa o da un complemento che identifica precisamente l'oggetto di cui parliamo. Esempi: Non mettere il telefono sul tavolo rotto. (Non un tavolo qualsiasi, ma quello rotto specifico) Vado alla scuola di mia figlia. (Una scuola specifica, non una scuola qualunque) Sono nel treno delle 12. (Il treno specifico che parte alle 12) 3. Con i Superlativi Gli aggettivi e gli avverbi al superlativo richiedono sempre l'articolo determinativo. Il superlativo, per sua natura, indica qualcosa di unico nel suo genere o che raggiunge il massimo o il minimo grado di una qualità, quindi richiede specificazione. Esempi: Ieri abbiamo passato il momento più bello. Torno il più velocemente possibile. Questa è la situazione più difficile che abbiamo affrontato. Marco è il ragazzo più intelligente della classe. 4. Con "Solo/Unico" Quando usiamo frasi con "solo" o "unico", l'articolo è obbligatorio. Questi termini indicano esclusività e unicità, quindi richiedono specificazione attraverso l'articolo. Esempi: Mia zia è la sola persona di cui mi fido. Questa è l'unica ciotola che hai? Qual è l'unica soluzione efficace per parlare italiano come un madrelingua? Sei l'unico amico che mi ha aiutato in quel momento difficile. 5. Con i Nomi di Paesi e Regioni I nomi di Paesi e regioni richiedono sempre l'articolo determinativo quando usati da soli. Esempi: L'Italia è un Paese bellissimo. Voglio visitare il Brasile. La Sardegna ha delle spiagge spettacolari. I Paesi Bassi sono famosi per i tulipani. ATTENZIONE: Con la preposizione IN, non si deve usare l'articolo. L'unica eccezione (che invece richiede l'articolo) sono i nomi di Paesi plurali. L'anno prossimo vado in Giappone. Quando verrete in Puglia? Sei mai stato negli Stati Uniti? Mi trasferirei volentieri nelle Filippine. 6. Con i Nomi di Paesi che Includono "Repubblica", "Regno", "Unione" o "Stato" Quando il nome di un Paese include termini come "Repubblica", "Regno", "Unione" o "Stato", l'articolo determinativo è sempre necessario. Esempi: Vive nella Repubblica Dominicana. Andiamo nel Regno Unito ogni estate. La Repubblica Ceca è un Paese molto interessante. Gli Stati Uniti d'America sono un Paese molto vasto. 7. Con i Numeri Ordinali Usati Come Qualificatori I numeri ordinali (primo, secondo, terzo, ecc.) quando sono usati come aggettivi qualificativi richiedono sempre l'articolo determinativo. Esempi: Questa è la seconda volta che ti chiamo. Tu sei il quinto dottore con cui parlo di questo problema. Il primo giorno di scuola è sempre emozionante.

02. nov. 2025 - 26 min
Enkelt å finne frem nye favoritter og lett å navigere seg gjennom innholdet i appen
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Liker at det er både Podcaster (godt utvalg) og lydbøker i samme app, pluss at man kan holde Podcaster og lydbøker atskilt i biblioteket.
Bra app. Oversiktlig og ryddig. MYE bra innhold⭐️⭐️⭐️

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