
TINA - Il podcast
Podcast by TINA Crew
TINA è il nome che abbiamo scelto per questo podcast, consapevoli che ci muoviamo in un terreno ostile, impregnato di cinismo e rassegnazione. T.I.N.A. - there is no alternative - è infatti lo slogan che meglio rappresenta il clima culturale della nostra epoca e, allo stesso tempo, dà un nome all’oppressione da cui vogliamo liberarci. Nel corso delle puntate di questo podcast sonderemo la possibilità di tornare a immaginare vie d’uscita dal capitalismo. Incontreremo persone che osservano e analizzano le contraddizioni del presente con uno sguardo critico. Con loro cercheremo di rendere meno opaco il mondo che ci si presenta davanti, illuminando le tensioni che si nascondono nelle pieghe delle narrazioni dominanti. Parleremo di femminismo, lavoro, ecologia, Europa, sorveglianza, tecnologia, neofascismi e molto altro. Attraverseremo i problemi della nostra epoca. Trascendendo l’attualità più stretta, proveremo a tracciare delle linee di fuga utili a sfidare il tempo presente. Insieme, proveremo a cercare l’inchiostro per tornare a scrivere il futuro.Un podcast per leggere il presente e tornare a scrivere il futuro. Musiche di Massimo Carozzi. Registrazione di Lorenzo Picarazzi.Sound design di Gianmaria Aprile (https://garbuglisonori.tumblr.com/)Social Media Manager Mirele Plenishti
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In questa ottava e ultima puntata di Tina per il 2020 abbiamo voluto tratteggiare una piccola “storia del presente” con l’aiuto di Riccardo Bellofiore, economista, e di Francesco Garibaldo, sindacalista e sociologo. Con loro abbiamo cercato comprendere la vere natura della crisi che le nostre economie neoliberiste stanno attraversando. Dagli Stati Uniti all’Europa, l’indagine ha toccato temi politicamente controversi per il nostro paese, come il ruolo dello stato in economia e le domande di sovranità politica ed economica che sono emerse proprio in risposta alla crisi finanziaria del 2008 e alle sue devastanti conseguenze. Questa intervista, registrata prima dell’inizio della pandemia, è oggi rilevante per comprendere come il ciclone pandemico andrà a toccare i gangli vitali dell’economia italiana, mettendo in rilievo tutti i punti di crisi e i possibili futuri alternativi.

Il sistema sanitario nazionale italiano nasce nel 1978: ultimo tassello del Welfare State repubblicano e figlio di una lunga stagione di conflitti sociali, l'istituzione preposta alla salvaguardia della salute pubblica è nata sulla soglia temporale di un mondo che stava per celebrare le magnifiche e progressive sorti del mercato. Abbiamo incontrato una storica, Chiara Giorgi, per farci raccontare la misconosciuta genesi del Sistema Sanitario Nazionale, dalla sua origine ai tempestosi giorni della pandemia di Coronavirus. Chiara Giorgi racconta il contesto politico-culturale degli anni '70 entro cui si agitano le domande di trasformazione che porteranno alla creazione del SSN. Emergono le figure in primo piano, come Ivar Oddone e Giulio Maccacaro -protagonisti dimenticati di quella stagione - che, a partire dalle lotte per la salute in fabbrica, delinearono i profili e i valori attorno a cui incardinare l'identità del SSN. Una lezione anche per l'oggi: la sanità e le istituzioni del welfare possono ancora essere il terreno in cui riscrivere la battaglia per una società futura più giusta e inclusiva. Per leggere l'articolo di Chiara Giorgi, La sanità da riscoprire, le radici politiche del servizio sanitario nazionale. https://www.centroriformastato.it/la-sanita-da-riscoprire-le-radici-politiche-del-servizio-sanitario-nazionale-1/ [https://www.centroriformastato.it/la-sanita-da-riscoprire-le-radici-politiche-del-servizio-sanitario-nazionale-1/] Lo stesso articolo si può trovare in inglese, sul sito di OpenDemocracy: https://www.opendemocracy.net/en/can-europe-make-it/rediscovering-roots-public-health-services-lessons-italy/ [https://www.opendemocracy.net/en/can-europe-make-it/rediscovering-roots-public-health-services-lessons-italy/]

In piena emergenza sanitaria, l’omicidio di George Floyd ha innescato un’ondata di rabbia negli Stati Uniti. “I can’t breathe” (“Non riesco a respirare”, le ultime parole pronunciate da George Floyd prima di morire soffocato) è il grido levatosi dalle strade statunitensi e diffusosi ovunque. Dietro le istanze del movimento Black Lives Matter, che da anni contrasta la violenza della polizia sulla popolazione nera, sembra affiorare un malcontento più vasto e profondo che l’impatto del COVID-19 ha solamente esacerbato. Lo dimostrano le manifestazioni animate da istanze di giustizia sociale che si sono moltiplicate in giro per il mondo. Che cosa ci dicono le piazze statunitensi in rivolta? E in che modo parlano anche a noi? Ne abbiamo parlato con Pietro Bianchi che insegna Critical Theory al dipartimento di Inglese dell’Università della Florida e Rossella Selmini (RS), professoressa associata di sociologia e Criminologia all’università di Bologna, ha insegnato dal 2012 al 2018 negli Stati Uniti, al Dipartimento di Sociologia dell’Università del Minnesota. Pietro Bianchi ha scritto un articolo sulle rivolte americane dal titolo "Critica della ragione suprematista bianca" che potete leggere qui: https://www.dinamopress.it/news/critica-della-ragione-suprematista-bianca/ [https://www.dinamopress.it/news/critica-della-ragione-suprematista-bianca/] Rossella Selmini ha scritto "Minneapolis, la battaglia degli afro-americani è tornata nelle strade" che trovate qui: https://napolimonitor.it/minneapolis-la-battaglia-degli-afro-americani-e-tornata-nelle-strade/ [https://napolimonitor.it/minneapolis-la-battaglia-degli-afro-americani-e-tornata-nelle-strade/] Montaggio e post-produzione sono di Gianmaria Aprile (https://garbuglisonori.tumblr.com/) [https://garbuglisonori.tumblr.com/)] Musiche e suoni di TINA - Il podcast sono di Massimo Carozzi. Se il progetto vi piace potete sostenerci sulla nostra pagina Patreon, qui: https://www.patreon.com/creator-home [https://www.patreon.com/creator-home]

Tina - il podcast ha incontrato Alessandra Cappelletti, professoressa di relazioni internazionali all'università Jiaotong a Suzhou, nella Cina orientale, che ci porta dentro la ripresa post-Coronavirus vista dall’interno del grande paese asiatico. Con lei cercheremo di capire quali sono le strategie adottate dalla Cina per rispondere ad una crisi dalla doppia natura, locale e globale ad un tempo. La pandemia di Sars-Cov-2 ha messo in luce quanto fragile ed esposta sia il paese a minacce interne, come quelle manifestate dal Coronavirus: un evento niente affatto eccezionale, che rivela quanto il modello di sviluppo cinese - l’economia più veloce e dinamica nello scenario globale - tocchi con mano i suoi limiti ecologici. Se la pronta reazione delle autorità combinata dalla resilienza popolare sembra far emergere la Cina come paese vincente, il suo ruolo di leadership è messo in dubbio dall’ampia portata di attacchi che dall’occidente puntano il dito alle responsabilità di Pechino per non aver saputo contenere il virus. Le retoriche anti-cinesi rappresentano la continuazione di una guerra di posizione tra le potenze atlantiche, guidate dagli Stati Uniti, che procurano rinnovata linfa alla guerra commerciale che Washington ha intrapreso da tempo. La Cina e il resto del mondo si ritrovano impigliati in un doppio livello di contraddizioni. Da una parte Pechino non può fare a meno della globalizzazione economica: il progetto della nuova via della seta nasceva per rimettere la Cina al centro del mondo, spostandone il suo baricentro verso oriente e convertire la propria potenza commerciale in leadership geopolitica. D’altra parte il capitalismo globalizzato non può pensarsi senza le dinamiche catene del valore integrate orizzontalmente dentro e attraverso la Cina. Collegato a questo c’è un ulteriore territorio di frizione tra Cina e occidente, di natura politica ed egemonica. Il modello di società cinese, declinato alternativamente come socialismo con caratteristiche cinesi o nel paradigma tradizionale di governo confuciano è lungi dall’essere un esempio desiderabile per il resto del mondo. Mentre la mano testa di Pechino tenta di aiutare i paesi più colpiti dall’epidemia e alleviarne le dolorose conseguenze, la battaglia mediatica e diplomatica tra potenze si fa sempre più acuta, inaugurando forse l’inizio di una nuova guerra fredda. Alessandra Cappelletti è Senior Researcher del CSCC (Centro Studi sulla Cina Contemporanea) e la trovate qui: http://www.cscc.it/staff [http://www.cscc.it/staff] Montaggio e post-produzione sono di Gianmaria Aprile (che trovate qui https://www.discogs.com/artist/371425-Gianmaria-Aprile?sort=year%2Cdesc&limit=25&filter_anv=0&type=Credits [https://www.discogs.com/artist/371425-Gianmaria-Aprile?sort=year%2Cdesc&limit=25&filter_anv=0&type=Credits]) Le musiche di TINA - Il podcast sono di Massimo Carozzi. Se il progetto vi piace potete sostenerci sulla nostra pagina Patreon, qui: https://www.patreon.com/creator-home [https://www.patreon.com/creator-home] Consigliamo la lettura di un'istruttiva mappa che illustra come si muove il cibo a livello globale e come la pandemia ne stia alterando i connotati. Creata dal South China Morning Post (quotidiano di Hong Kong), la trovate qui: https://multimedia.scmp.com/infographics/news/world/article/3080824/covid19-disrupts-food-supply/index.html?src=article-launcher [https://multimedia.scmp.com/infographics/news/world/article/3080824/covid19-disrupts-food-supply/index.html?src=article-launcher]

Per la quinta puntata di TINA - nonché terza puntata speciale sulla pandemia di Sars-Cov-2 - abbiamo incontrato il giornalista e docente Philip Di Salvo. Con lui abbiamo analizzato quale ruolo avranno le tecnologie di controllo sociale all'interno dei progetti messi in campo per rispondere alla crisi del Coronavirus. Dopo quattro mesi dall'inizio dell'emergenza mondiale ci si sta attrezzando ad affrontare una prolungata convivenza con le conseguenze socio-economiche della pandemia di Sars-Cov-2. Le tecnologie di tracciamento saranno protagoniste di questo nuovo scenario che si prefigura dominato da aziende private e agenzie governative che, per preservare salute e sicurezza, entreranno ancora più profondamente dentro la vita dei cittadini. Per superare questo soverchiante dualismo l'analista Evgeny Morozov, dalle colonne del Guardian, si chiede invece: "Di quali istituzioni abbiamo bisogno per sfruttare le nuove forme di coordinamento sociale e innovazione offerte dalle tecnologie digitali?". Nella scelta tra il paternalismo autoritario cinese e il capitalismo della sorveglianza di Google abbiamo bisogno di un'altra possibilità. Quali modelli politico-economici permeano la logica di funzionamento delle tecnologie correnti e quelle che verranno implementate? Quali sono i rischi a cui andiamo incontro rispetto alla nostra privacy e quali alternative alla scelta tra le soluzioni offerte dal mercato e gli strumenti di sorveglianza digitale degli stati? Philip di Salvo twitta qui: @philipdisalvo Montaggio e post-produzione sono di Gianmaria Aprile (che trovate qui https://www.discogs.com/artist/371425-Gianmaria-Aprile?sort=year%2Cdesc&limit=25&filter_anv=0&type=Credits [https://www.discogs.com/artist/371425-Gianmaria-Aprile?sort=year%2Cdesc&limit=25&filter_anv=0&type=Credits]) Le musiche di TINA - Il podcast sono di Massimo Carozzi. Se il progetto vi piace potete sostenerci sulla nostra pagina Patreon, qui: https://www.patreon.com/creator-home [https://www.patreon.com/creator-home] Consigliamo la lettura dell'articolo di Evgeny Morozov, 'The tech ‘solutions’ for coronavirus take the surveillance state to the next level' qui: https://www.theguardian.com/commentisfree/2020/apr/15/tech-coronavirus-surveilance-state-digital-disrupt [https://www.theguardian.com/commentisfree/2020/apr/15/tech-coronavirus-surveilance-state-digital-disrupt] Lo stesso Morozov ha creato il miglior aggregatore di notizie e analisi legate al Covid-19: https://covid19syllabus.substack.com/p/the-politics-of-covid-19-readings-c13 [https://covid19syllabus.substack.com/p/the-politics-of-covid-19-readings-c13] Per approfondire quale sia l'economia-politica del "Capitalismo della sorveglianza" vi consigliamo di ascoltare Soshanna Zaboff, autrice dell'omonimo libro (tradotto in italiano da LUISS edizioni). Qui potete ascoltare la Zaboff in dialogo con Naomi Klein: https://www.youtube.com/watch?v=2s4Y-uZG5zk&t=516s [https://www.youtube.com/watch?v=2s4Y-uZG5zk&t=516s] L'articolo dell'MIT che citiamo qui è qui: http://news.mit.edu/2020/bluetooth-covid-19-contact-tracing-0409 [http://news.mit.edu/2020/bluetooth-covid-19-contact-tracing-0409]
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