
Höre “Il caga dubbi” lo scrittore ignorante..
Podcast von Marco Meloni
Pensieri e riflessioni di poco contopartorite da una mente semplice e malata di uno scrittore ignorante...alcuni direbbero “questo è un caga dubbi”ma in realtà sono solo vittima dei miei pregiudizi...Cercherò di comunicaree ti offrirò l'occasionedi aprire qualche porta...
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Pensieri e riflessioni di poco conto, di uno “scrittore ignorante”. Pensieri e riflessioni di poco conto partorite da una mente semplice e malata di uno scrittore ignorante... alcuni direbbero “questo è un caga dubbi” ma in realtà sono solo vittima dei miei pregiudizi... Mi accorgo sempre più che riempio le mie giornate di tanti impegni per la paura di ritrovarmi a pensare solo con me stesso ci sono momenti in cui brucia dentro talmente tanto che vorrei saltare fuori dal mio corpo L’esistenza delle regole, oggi una precondizione della libertà, come se per essere liberi ci fosse bisogno di vivere dentro dei “recinti sorvegliati”. Come un fattore, la mattina “libera” i suoi cavalli nel ranch e poggiato alla transenna orgoglioso li guarda correre e vivere in cattività; quasi godesse a vederli felici di quel poco di libertà. "… libertà va cercando, ch'è sì cara, come sa chi per lei vita rifiuta” la vita è una moltitudine di avvenimenti a cui il fato ama scrivere per poi riportarli in maniera casuale creando così la moltitudine surreale della vita Ci sono dei gg in cui la vita fa schifo e poi si muore appartengo alle mie perplessità sono imprevedibile, incosciente, a pezzi e se il mio cuore potesse pensare be forse si fermerebbe La mia vera essenza è incomunicabile poiché la linea che mi separa dalla realtà è talmente sottile che la si può solo intuire Il resto è solo un vano tentativo di connessione del mio io con la realtà.

Pensieri e riflessioni di poco conto, di uno “scrittore ignorante”. Pensieri e riflessioni di poco conto partorite da una mente semplice e malata di uno scrittore ignorante... alcuni direbbero “questo è un caga dubbi” ma in realtà sono solo vittima dei miei pregiudizi... Cercherò comunque di comunicare e ti offrirò l'occasione di aprire qualche porta... ricordo ieri come oggi successe tutto all’improvviso lo vidi davanti a me un labirinto umido e scarno come la cenere... mi attendeva. Ombroso allo sguardo, turbato, più andavo avanti e più ne capivo il significato ornato da foglie d’incanto in un giovedì qualsiasi di maggio... non vedo, la strada mi indica la via, e le mani mi guidano tra le pareti in cui rigogliose crescono le ortiche, è ora... le rettitudini mi lasciano passare ed io ritrovo orme ormai note in attesa di un altro passaggio. ti ritrovi mai ad essere così perso nei tuoi pensieri da ignorare e dimenticare ciò che ti circonda? spesso si sceglie ciò che suggerisce “l’intuizione e non ciò abbiamo pensato, fatto e rifatto un milione di volte nella nostra testa... esco la notte principalmente per pensare al passato trasportarlo nel presente e vedere che cosa succede. Le notti sono umide qua e non sempre il profumo del mare si fa sentire pertanto mi butto dentro in qualche viale alberato in cerca di conforto di un profumo che dentro me andava ricordato. Cos’è c’è che mi attrae costantemente nel buio, nell’oscurità, nelle giornate storte, dai desideri pensati e mai detti, mi chiedo costantemente tantissime cose forse inutili, a cui do troppa importanza. Cosa c’è di così attraente nelle vecchie case quelle con le finestre in legno sempre aperte e con le luci soffuse, mi piace guardarci sempre e scoprire come sarebbe stato essere li viverci da sempre per assaporare il gusto del passato ed osservare le cose da un’altra aspettativa... le case vecchie sono così affascinanti. Quindi come si fa a sentirsi bene con se stessi, io ancora non ci riesco. Si sa da che cosa si scappa ma non si sa che cosa si cerca...

Pensieri e riflessioni di poco conto partorite da una mente semplice e malata di uno scrittore ignorante... alcuni direbbero “questo è un caga dubbi” ma in realtà sono solo vittima dei miei pregiudizi... Pensieri di un caga dubbi 2020, ora 2021. Trovano origine all’interno del nostro corpo percorrono l’anima, sfociano calde come in un getto, ardono dentro la nostra psiche come fuochi fatui come le pareti della nostra mente ardono, le chiamano PULSIONI. Inconsapevoli momenti dell’essere ci accarezzano la pelle come sottili lenzuola figlie dei primi freddi d’autunno, morbidi cuscini ci abbracciano in viso dove tu ti lasci trasportare nel sereno respiro caldo del destino. Vivo delle mie insicurezze vivo con le mie incertezze vivo dei miei risvegli durante la notte vivo con le mie ossessioni vivo con le mie piccole depressioni vivo con la paura che non c’è vivo manipolando i miei sentimenti. Vivo con me stesso, cammino fianco a fianco coi miei demoni, l’amaro scende veloce in bocca, cola verso il palato assaporando tutte le mie emozioni. Fuochi fatui di gioventù, non ho giorni da preservare ma neanche da cancellare; maschere bianche, senza volto mi guardano ferme in cerchio danzano intorno alle mie stelle perché la notte oggi è per noi la notte come sensazioni contrastanti, è come se avessi un perenne desiderio inconscio di sbagliare come se non potessi farne a meno. Fotogrammi di una vita perfetta riempiono il vuoto dei miei pensieri, assomiglio a ciò che sono ancora come oggi, ancora come ieri. Cosa c’è tra noi e la luce? L’enorme voragine che ci divora non ha fine non ha via di uscita. Il calore della luce si poggia sulle mie spalle fugge lontana dai sentieri dell’ignoto all’apparenza appare vuoto, spento, è impenetrabile la sua ventura eppure, noi qualcosa si spera di trovare; cerchiamo il nostro destino? Andiamo avanti per percorsi sconnessi pieni di incertezze, dubbi e inquietudine, quando poi in realtà la luce è alle nostre spalle basterebbe voltarci e tornare indietro... perché continuiamo a camminare? Per poter ricominciare.

Pensieri e riflessioni di poco conto partorite da una mente semplice e malata di uno scrittore ignorante... alcuni direbbero “questo è un caga dubbi” ma in realtà sono solo vittima dei miei pregiudizi... Cercherò comunque di comunicare e ti offrirò l'occasione di aprire qualche porta... La vita è una moltitudine di avvenimenti a cui il fato ama scrivere poi li riporta in maniera casuale creando così la moltitudine surreale della vita... Profondo e inquieto è il respiro nell’oscurità, l’aria torbida della notte sospira portandomi da te. Neon colorati s’infrangono sul viso freddo dell’autunno che è ormai alle porte che tutto ingiallisce, come le vecchie foto che sanno di cassetto; una breve istantanea della mia vita scorre lontana. “l’occhio vede ciò che la mente conosce...” e se un giorno fossimo noi a creare una nuova conoscenza delle cose, cambieremo la coscienza? "Scrivere non è un'imposizione o qualche suggerimento che m'hanno dato, è così quasi per caso mi son ritrovato a far dei sentimenti in versi, in rima, trasportati da strofe quasi incomprensibili. Ignoranti pensieri che esprimono la parte peggiore di me quella nascosta, velata da un velo tempestato di diamanti i quali prendono luce solo quando le mie dita si abbattono violentemente su una penna o su una tastiera... ...il resto rimane sempre all'ombra al riparo poiché attende sola in disparte il suo momento. A chi mi chiede come faccio o perché lo faccia rispondo sempre con autorità e sicurezza: "Non so darvi spiegazione alcuna su tale avvento poiché non scelgo io le parole sono loro che hanno scelto me."

sette - solo, fatto di una quarantena di giudizio e silenzi... Pensieri e riflessioni di poco conto partorite da una mente semplice e malata di uno scrittore ignorante... alcuni direbbero “questo è un caga dubbi” ma in realtà sono solo vittima dei miei pregiudizi... Cercherò comunque di comunicare e ti offrirò l'occasione di aprire qualche porta… "Sale piano il sentore della pioggia, l'amato grigiore riempie i polmoni pieni di respiri. Lo sguardo si perde sulle vetrate velate commosse dal calore, il dito le tratteggia come un tempo come ora…" "Delle volte il richiamo del silenzio irrompe nelle mie membra e li che sviluppo il mio io, ascoltando in silenzio i perenni rumori della mia testa…" "la porta è aperta, è silente, immersa nell'oscuro stato di coscienza che attanaglia colui che ne custodisce la chiave. L’uscio non capisce quale sia la giusta collocazione della porta, Tutti sanno aprire una porta ma capita spesso che non ci venga data conoscenza di cosa ci sia dietro il suo rigido velo possiamo spostarlo, possiamo entrare o per lo meno questa è l’idea. Al contrario quella chiusa in cui non vi è passaggio, è un'interruzione, ma possiamo immaginare, poiché inesorabile sarà il pensiero ad un'altra direzione…" In realtà il buio non esiste, il buio in realtà è assenza di luce. La luce possiamo studiarla, il buio no per cui mi sento braccato ascolto il respiro del silenzio e tutto ad un tratto mi accorgo dei miei vuoti… “Ho un’emicrania, mi pervade nella testa, non mi da tregua, è una persecuzione qualcosa che vuole uscire? Non uscirà mai in parole o per lo meno come suoni mai nessuno deve ascoltare il mio tormento. Voglio che le percezioni sintetiche mi prendano, sono sicuro esse verranno non mancano mai all’appuntamento. Dopo che la mia mente avrà vomitato la trasmissione dei miei pensieri puri, veri come le rose che giacciono tra le spine, in attesa che qualcuno le osservi e le veneri per il loro profumo. Sensazioni...” Pensare alla felicità. Un sogno dove si vola verso il nulla e oltre, verso i suoi confini, sai che c’è una fine, non ti preoccupare, pensa… Quale fine e quali confini? Il mio nulla non ha confini, a parte i suoi angoli buoi e le sue stelle… che meraviglia, vago solo in compagnia del volo verso il nulla, sempre più in alto. Voglio atterrare, la discesa è difficile perché non c’è gravità. Sale come il vento è la paura, all‘improvviso una voce mi sussurra: ”tranquillo sei solo nel nulla dei tuoi ricordi.” “Una volta ho immaginato una bella scena un balletto tante ballerine che danzano su una bellissima base musicale, a tal punto che i loro volti vengono attraversati da una salmastra goccia di felicità, non ho mai visto così tanta bellezza e libertà trasportate sulla rosa sfera della serenità. Gli archi suonano, i violini in totale armonia anch’essi suonano e i flauti è come se volassero. Chiedo, trasportate pure noi ? Il ballo, il più sereno donateci libertà e poesia vi prego, non chiedo che libertà… Nessuno risponde allora mi chiedo, mi permettete almeno un ultimo ballo? Un valzer isterico… Non sprecherò l’occasione, su in fretta l’archetto è stanco, per ora non ha intenzione di smettere, per l'eternità dovrà continuare...” “Io sono il tuo non responsabile esterno”
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