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Quando l'amore per la natura si trasforma in odio verso l'uomo 

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La transizione verde non ci sarà mai

VIDEO: La finta emergenza climatica ➜ https://www.youtube.com/watch?v=ICbcdKK_cIA&list=PLolpIV2TSebURQLIBppY4bAc0bO7DbkRT [https://www.youtube.com/watch?v=ICbcdKK_cIA&list=PLolpIV2TSebURQLIBppY4bAc0bO7DbkRT] TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7840 [https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7840] LA TRANSIZIONE VERDE NON CI SARA' MAI di Franco Battaglia Nel 1981, 4mila delegati da 150 Paesi si riunirono per due settimane a Nairobi per una conferenza dell'Onu con lo scopo di promuovere la transizione energetica dal petrolio al solare. Allora, si temeva l'arrivo di un periodo glaciale, più o meno imminente. Quasi mezzo secolo dopo, siamo terrorizzati per il riscaldamento globale che ci verrà scongiurato solo dalla transizione energetica in corso e che eliminerà presto (entro il 2050) il nostro bisogno di combustibili fossili. Ci dicono di aver fede in essa. Ce lo dicono Papa Francesco, Joe Biden, Ursula von der Leyen e Sergio Mattarella. Ma noi abbiamo fede solo in Dio: tutti gli altri devono fornirci i dati. E siccome non ce li forniscono, ve li forniamo noi, uno per ogni dito della mano. 1. UE E USA SONO SOLO UN OTTAVO DELLA POPOLAZIONE MONDIALE Intanto, quella di transizione energetica è essenzialmente un'idea solo della Ue e degli Usa, nel complesso, di chi governa meno di 1 miliardo di noi. L'India, la Cina e gli altri dei rimanenti 7 miliardi del pianeta da quest'idea non sono neanche sfiorati. Al contrario, i numeri mostrano che solo la Cina e l'India - dove hanno in costruzione 30 Gigawatt nucleari - stanno costruendo quantità impressionanti di nuovi impianti a carbone: nei due Paesi sono 170 Gigawatt, una potenza 5 volte superiore a quella nucleare in costruzione. 2. L'USO DEI COMBUSTIBILI FOSSILI È AUMENTATO DEL 40% IN 20 ANNI Negli ultimi vent'anni, lungi dal diminuire, l'uso dei combustibili fossili da parte delle più grandi economie del mondo (Cina, India, Usa, Germania, Regno Unito e Giappone) è aumentato del 40%. 3. LA SOLA CINA VANIFICA TUTTE LE NOSTRE RIDUZIONI I dati ci dicono che Usa, Germania, Regno Unito e Giappone hanno diminuito le proprie emissioni di meno di 2 Giga-tonnellate/anno. Peccato che nello stesso periodo quelle di India e Cina siano aumentate di 9 Giga-tonnellate/anno! La sola Cina produce dal carbone più elettricità di quella prodotta da tutto il resto del mondo. 4. BUTTATI AL VENTO MILIARDI, OTTENUTO SOLO L'AUMENTO DEI COSTI A fronte dell'aumentata energia da eolico e fotovoltaico degli ultimi 20 anni nel mondo, ottenuta sottraendo ai contribuenti del mondo oltre 4 trilioni di dollari, nello stesso periodo si è avuto un aumento più che triplo di energia da combustibili fossili. 5. IMPIANTI EOLICI INUTILI Negli Usa nel 2023 hanno installato nuovi 6 Gigawatt di nuovi impianti eolici ottenendo una produzione elettrica del 2% in meno di quella dell'anno precedente: nel complesso, negli Usa, eolico e fotovoltaico ebbero dal 2022 al 2023 un incremento di 12 tera-wattora elettrici. Peccato che l'incremento di elettricità dal solo gas naturale fu di 115 tera-wattora. CONCLUSIONE A dispetto di tutto quanto sopra, che dimostra in modo inequivocabile che non stiamo vivendo alcuna transizione energetica, i cosiddetti - chiamiamoli così - responsabili politici del nostro mondo occidentale e i mezzi di - chiamiamola così - informazione continuano a raccontare il contrario. Evidentemente son convinti che una bugia detta infinite volte si trasformi in verità. La verità, invece, è che non è in corso alcuna transizione energetica, che non ce ne sarà alcuna nel prossimo secolo e oltre, che essa non è neanche desiderabile e, infine, ogni tentativo di perseguirla è solo dannoso. Quanto alla CO2 non dobbiamo temere di immetterne in atmosfera: essa non altera il clima - semplicemente non può alterare il clima - ma fa bene all'ambiente e alla vegetazione: la reazione della fotosintesi clorofilliana è CO2+H2O=tessuto vegetale. Chi vuol sottrarre CO2 all'atmosfera vuole il nostro male.

02. Juli 2024 - 5 min
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Bermuda contro il clima: l'ultima idiozia di un'Europa fuori controllo

TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7797 [https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7797] BERMUDA CONTRO IL CLIMA: L'ULTIMA IDIOZIA DI UN'EUROPA FUORI CONTROLLO di Max Del Papa Può suscitare reazioni contrastanti e magari mescolate, contraddittorie la decisione, stupida, insopportabile, di una scuola romana che autorizza - quindi impone - l'abbigliamento balneare in nome del riscaldamento globale. Può indurre a fastidio, insofferenza, "avete veramente rotto", così come a quel divertimento che sale dal compatimento: anche questa? Anche questa. Più la realtà sconfessa le trovate fanatiche, ideologiche, e più i fanatici, secondo ideologia, ci si aggrappano: "ce ne vuole di più". Sono trovate in definitiva per finire sui giornali o sui social, come quel disgraziato filmato da compagni mentecatti mentre, in nome del vittimismo transgender, si esprime come un personaggio di Abatantuono o quello dei fumetti Cattivik: "tutelar i bambin, esser sé stess, siam tutt e tutt" (commento di uno sotto: "avete veramente rotto"). Lo hanno rotto, ma anche se sconfortano i risultati, le prospettive, da incubo, di una società dissociata in mano a questi mostriciattoli, non è colpa loro. Tocca essere non indulgenti ma onesti nel tracciare le cause e gli effetti. E le cause, piaccia o meno, risalgono all'introduzione dell'Unione Europea: che se ne può dire che non risulti per difetto? Alzi la mano chi sa indicare un solo problema risolto dalla Ue, mentre di problemi ne ha originati, fomentati, endemizzati innumerevoli. La ricetta è sempre la stessa: siccome ha fallito, ce ne vuole di più. Purtroppo non si ricorda mai il presupposto: "Ma Ue vive di crisi", disse l'ex cancelliere tedesco Schmidt. Oggi la Baronessa ha inventato una parola, permacrisi, per dire lo stesso. Crisi dietro crisi, crisi perenne da risolvere endemizzandola, col ricorso a trovate autoritarie, impositive e catastrofiche. La svolta green è prevista al costo di 5 trilioni di euro all'anno fino al 2050. Con quali risultati? L'unica certezza è che andranno persi 180 milioni di posti di lavoro, cioè praticamente tutti. "Però speriamo prima o poi di recuperarli". Sperano? Cos'è, una gag di Raimondo Vianello? IL CONDIZIONAMENTO PSICOLOGICO Ma non è questo il peggio, il peggio è il condizionamento psicologico, è la weltanschauung gender, il woke d'importazione americana, il tutt* e tutt*; è la mostra nelle istituzioni europee col Cristo che fa le orge crocifisso a dei neri (un imbecille in malafede mi diceva durante una trasmissione che era arte e l'arte è sacra: due minuti dopo voleva censurare l'universo mondo in nome del laicismo putiniano, che solo un fesso poteva assumere quale ossimoro propositivo). È l'abitudine a mentire e mentirsi. Ogni giorno di ogni mese di ogni anno è il più caldo e siccitoso di tutti i tempi, dalla scomparsa dei dinosauri, non è vero, ogni maggio sono inondazioni e nubifragi ma passa la bugia che il pianeta è un unico Sahara per colpa dell'uomo bianco. Quindi vanno mandati gli studenti in bermuda e costume da bagno, a mo' di gesto estetico-ideologico. Un po' come quegli altri alunni finiti per magia a cantare inni palestinesi pro Hamas, faccenda grottesca sulla quale nessuno sa niente, non gli insegnanti, non i dirigenti. Si son messi a salmodiare da soli. Di solito in questi casi i responsabili se la cavano con la formula "d'accordo con le famiglie", laddove le famiglie oscillano tra il culto dell'Islam "buono, inclusivo" e quello di Chiara Ferragni: gente di grande consapevolezza e lucidità estetica, a Pioltello, ricordate?, appena un mese fa, il Ramadan all inclusive, imposto e santificato da Mattarella, "adottato con tutte le famiglie". E di fianco alla scuola tengono una madrassa dove si predica la guerra santa, la cancellazione di chi tutto gli consente. La Ue è l'alluvione di disperati pronti a delinquere, le città a ferro e fuoco ma basta chiamarli nuova generazione e dare la colpa al bianco tossico vecchia generazione. "Colpa del governo" dice immancabilmente il sindaco vanitoso Sala ad ogni situazione malavitosa di Milano. Fino a due anni fa, col governo dei compari, non lo diceva, e anche questo processo di deresponsabilizzazione strategica è opera del conformismo indotto da Bruxelles. L'AUTO ELETTRICA Tra le bugie colossali, l'auto elettrica: la hanno imposta ma il mercato, cioè gli uomini, cioè i cittadini europei, non la regge, ci stanno rinunciando tutti ma chi li quantifica i costi di un abbaglio durato dieci, quindici anni? Ed è tutto così. Però ce ne vuole di più, siamo alla politica esoterica, fatale. La Ue è nata come camera di compensazione della finanza globale, della grande industria, come si è visto coi vaccini che solo adesso si ammettono pericolosi, dopo tre anni di pressioni autoritarie e fanatiche, ma prendiamo atto che più nessuno vuole uscirne: non si può, la Ue si lascia solo in una bara, come per il crimine organizzato. "Ah, la cambiamo dall'interno". Davvero? Non c'è uno di questi che predicano l'entrismo leninista che non lo faccia per un tornaconto personale. Il resto sono chiacchiere sovietiche, tutto tranne che innocue. A voler vedere il mondo non con gli occhi della realtà ma dei propagandisti si va incontro a esiti imprevedibili ma sicuramente dissipatori e catastrofici. Quando il divulgatore Tozzi si chiede, retoricamente, se valgano di più gli esseri umani o le api, non fa una sparata da social, una sparata elettorale ma ripete in modo preciso, pedissequo, lo stesso dei più pesanti Bill Gates, Klaus Schwab, Fran Timmermans, Ursula von der Leyen, dei programmi europei che impostano la disinfestazione umana ora coi vaccini, ora con la "transizione green", ora con la sterilità indotta da umanità demascolinizzata da "tutt* e tutt*": siamo troppi, siamo il doppio del consentito, va operata la selezione naturale. Il guaio è che le conseguenze le pagano sempre gli altri, le scontano gli inermi e gli innocenti, primi fra tutti i ragazzini, i bambini dei quali l'onorevole Zan dice che "va garantito il cambio di sesso".

22. Mai 2024 - 7 min
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Case Green? No, il problema saranno le case vuote

TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7784 [https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7784] CASE GREEN? NO, IL PROBLEMA SARANNO LE CASE VUOTE di Lorenzo Bertocchi C'è una emergenza più forte delle altre e che avrà effetti su tutto, compreso il patrimonio immobiliare. Se l'Ue si preoccupa delle case «green», per cui entro il 2030 tutti gli edifici di nuova costruzione dovranno essere a emissioni zero, e il resto del patrimonio edilizio avrà 20 anni di tempo per raggiungere le emissioni zero entro il 2050, l'inverno demografico risolverà il problema alla radice. Perché molte case saranno semplicemente vuote e abbandonate, ce lo insegna il Giappone. La demografia nipponica è in caduta libera da decenni e anche il 2023 ha fatto registrare l'ennesimo minimo storico, come peraltro ha registrato l'Istat per il nostro Paese con appena 379mila nati (il 2008 è l'ultimo anno in cui in Italia si registrava un incremento delle nascite). Calo dei salari, stagnazione economica, ma soprattutto secolarizzazione galoppante e trionfante che ha inciso in modo definitivo sulla propensione a generare prole. Il Giappone è vecchio come pochi e non basta nemmeno l'accelerata del premier Kishida a riattizzare i numeri demografici. Una delle conseguenze dirette di questa situazione demografica è appunto il fenomeno in costante crescita delle case abbandonate e sfitte. «Secondo un'indagine governativa pubblicata il 30 aprile», riporta Asianews, «le abitazioni non occupate sono in tutto 9 milioni, il 13,8% del totale nel Paese, ovvero 1 su 7. Circa la metà delle case sfitte (akiya in giapponese) 4,76 milioni, è in affitto o in vendita, secondo i dati rilasciati dal Ministero degli Interni, mentre altre 380mila sono destinate ad un uso stagionale o occasionale. Ma il dato più significativo è il numero delle case abbandonante e senza destinazione d'uso, aumentato di 370mila unità rispetto alla precedente indagine governativa: attualmente sono 3,85 milioni, numero più alto mai registrato». Sono gli anziani che vengono mandati in case di cura e che muoiono a spingere il fenomeno, e le case ereditate vengono spesso abbandonate a causa dei costi proibitivi di manutenzione e/o abbattimento. Per tacere di tutte le questioni legali spesso dovute a famiglie «nucleari» con figli o con separazioni alle spalle. Per l'Italia le previsioni demografiche sono inesorabili e le prospettive al 2050 parlano di 5 milioni di abitanti in meno, non è difficile pensare che anche per il patrimonio immobiliare la strada è quella indicata dal Giappone. Altroché case «green», il problema che abbiamo davanti sarà quello delle case vuote. Nota di BastaBugie: Stefano Magni nell'articolo seguente dal titolo "Irrealizzabile, inutile e iniqua. Arriva la direttiva sulle Case Green" spiega perché è passata con un voto a maggioranza (l'Italia ha votato contro) la direttiva europea sulle Case Green. Anche se il testo non è così massimalista come la bozza originale del 2021, comporta comunque un costo enorme per i proprietari di immobili. Intervista a Sandro Scoppa. Ecco l'articolo completo pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana il 13 aprile 2024: Dopo più di due anni di dibattito, la direttiva Ue sulle "case green", che impone norme per il risparmio energetico a tutti gli edifici, pubblici e privati, è stata approvata dall'Ecofin, il Consiglio Europeo dei ministri delle Finanze. La direttiva è stata votata da tutti i membri dell'Ue, tranne l'Italia e l'Ungheria (contrarie), Repubblica ceca, Croazia, Polonia, Slovacchia e Svezia (astenute). Si tratta di un testo più moderato rispetto al progetto del 2021, che divideva le case in classi energetiche e prevedeva sanzioni molto dure (incluso il divieto di affittare o vendere) per i proprietari i cui immobili non erano conformi alla classe prescritta. La nuova direttiva comunque impone degli obiettivi molto ambiziosi. E sempre a danno dei proprietari. "Il tema è chi paga", ha commentato a caldo il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, dopo il voto contrario italiano. Cosa ci aspetta? Lo abbiamo chiesto a Sandro Scoppa, avvocato, presidente di Confedilizia della Calabria e molto attivo nella difesa del diritto di proprietà sulla casa, autore di saggi quali: Controllare gli affitti, distruggere l'economia, La proprietà sfrattata, Il miraggio dell'equo canone nell'affitto delle case e In nome della proprietà. In che cosa consiste la nuova direttiva? Viene richiesto ai Paesi Ue di realizzare un piano nazionale di ristrutturazione degli edifici che garantisca entro il 2050 la decarbonizzazione di tutti gli immobili, in linea con gli obiettivi di emissioni zero di tutta l'economia europea. Per arrivare a ciò le tappe intermedie sarebbero una riduzione di almeno il 16% dell'utilizzo di energia entro il 2030 da parte delle abitazioni e una del 20-22% entro il 2035. Le nuove costruzioni, invece, dovrebbero essere a emissioni zero già dal 2030. Scompaiono, quindi, i diktat inclusi nella proposta iniziale riguardanti il passaggio da una categoria energetica a un'altra. Nel 2040, poi, dovrebbero essere eliminate completamente le caldaie alimentate a combustibili fossili, che, comunque, non potrebbero essere più sovvenzionate già dall'anno prossimo, il 2025. Come giudica questa direttiva? Questa direttiva ha tre "i": è irrealizzabile, inutile, iniqua. Irrealizzabile, prima di tutto, per motivi di natura sia politica che pratica: prevede che sia recepito dagli Stati e interventi e costi enormi in un tempo troppo ristretto Perché inutile? I dati dell'Unep (United Nations Environmement Programme) sono molto eloquenti: tra il 1850 e il 2021 i Paesi dell'attuale Ue hanno prodotto il 13% delle emissioni di anidride carbonica, senza contare quelle indirettamente causate attraverso la propria presenza economico-politica nel resto del globo, mentre nel 2021 la percentuale di gas serra responsabilità della Ue era solo del 7%. Un 7% che, ricordiamolo, va confrontato con la quota dell'economia mondiale rappresentata proprio dall'Unione Europea, il 18,5%. Significa che inquiniamo molto meno della metà della media in proporzione a quanto produciamo economicamente Ed è anche iniqua? Sì, perché costringe le famiglie ad attingere a risparmi sempre più esigui o i governi, a sostituirsi ad esse, aumentando i debiti e distogliendo risorse da altre finalità più utili per raggiungere obiettivi che, anche nella remota ipotesi fossero realizzabili, non sarebbero di alcun reale beneficio per i cittadini. Però dovrebbe essere rispettosa dei diritti di proprietà, o no? La direttiva dovrebbe essere ancora più invasiva di quel che sembri, perché deve essere realizzata attraverso un reticolato di interventi, di tipo fiscale e normativo, che incidono sia nelle dinamiche del mercato, sia extra-mercato (tasse ambientali, ad esempio). I cui esiti sono fallimentari, producendo, come ha sempre sostenuto la Scuola Austriaca di economia, effetti non intenzionali di azioni intenzionali. E a pagare saremo tutti noi. È una direttiva molto più leggera rispetto al testo originale? Sì, ma quel che conta è che si è aperta una breccia, inserendo un principio. Anche se si è attenuata rispetto alle previsioni, comunque una breccia è aperta. E dipende, poi, da chi la potrà sfruttare. Se questa direttiva finisce nelle mani di un esecutivo giallo-rosso, come quello che abbiamo avuto in Italia nel 2019-21, allora sarà tradotta in super-bonus o reddito di cittadinanza, con danni al bilancio dello Stato incommensurabili. Ma esiste un animo interventista statale anche nel centro-destra, ad esempio la lotta contro gli affitti brevi, sempre contro il diritto di proprietà della casa. Gli effetti sul mercato ci sono già. Quanto ci costerà? Secondo le stime Ance: su 12 milioni di edifici residenziali, oltre 9 milioni non risulterebbero idonei a rispettare le performance energetiche richieste. Secondo l'ultimo rapporto Enea: circa il 75% degli immobili presenti nei comuni italiani sarebbe stato realizzato prima della Legge 10/1991, la norma che regola i consumi dell'energia negli edifici pubblici e privati. Sempre stime Enea, il 74% delle abitazioni italiane, cioè 11 milioni, apparterrebbero a classi energetiche inferiori alla D, nello specifico il 34% in G, 23,8% in F e 15,9% E. La previsione peggiore è quella di Federcepicostruzioni: 9,7 milioni di edifici da ristrutturare, per cui sarebbe necessario investire mille miliardi di euro. Un po' meglio il Rapporto Cresme-Symbola: 3,2 milioni di immobili per l'adeguamento del 16% dei consumi entro il 2020, comportano un costo di 320 miliardi di euro, circa. Ma giusto per renderci conto delle dimensioni: il superbonus è costato quasi 129 miliardi e ha già creato problemi gravi alla tenuta dei conti pubblici. "Chi paga?" se lo è chiesto anche il ministro Giorgetti. La direttiva Ue non prevede alcun incentivo. Tutto il costo ricadrà sulle spalle dei proprietari di immobili e dopo il fallimento del super-bonus, interventi statali per alleviare i costi sono sempre più indigesti. Ma allora perché la maggioranza dei governi europei l'ha approvata con entusiasmo? I promotori di questa direttiva sono convinti che il capitalismo sia incompatibile con la preservazione dell'ambiente. Sono mossi da quel che viene ormai chiamato: socialismo ambientale. Accanto al socialismo abitativo, che mira a regolamentare gli affitti, abbiamo ora quello ambientale, che limita il diritto di proprietà sull'immobile per scopi ecologisti.

07. Mai 2024 - 11 min
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La bottiglia eco-friendly per bere un sorso di ideologia

TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7789 [https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7789] LA BOTTIGLIA ECO-FRIENDLY PER BERE UN SORSO DI IDEOLOGIA di Stefano Chiappalone Oltre che scomodo lascia anche un retrogusto di ideologia: è il nuovo tappo europeo a prova di dispersione nell'ambiente, quello che non si stacca e ti rimbalza sulla bocca mentre bevi. Basta girarlo, dicono, e il problema è risolto. Resterà pur sempre attaccato, ma è un piccolo sacrificio logistico per "salvare l'ambiente" - mantra che ormai riecheggia anche dai pulpiti, passando per le scritte diffuse ovunque: "Questo prodotto è green", "Questo cartone è riciclato", "Quest'auto è ecologica". Persino sul navigatore appare l'immancabile fogliolina verde ad avvisarti che il tale percorso è meno inquinante del talaltro. E non senza contraddizioni, quando più emergenze entrano in cortocircuito fra loro: la lotta ecologica al monouso lanciata nel 2019 subì un improvviso dietrofront quando il monouso fu riscoperto nell'anno pandemico. Le bottiglie eco-friendly diventeranno obbligatorie in applicazione della Direttiva (UE) 2019/904 del Parlamento europeo e del Consiglio sulla riduzione dell'incidenza di determinati prodotti di plastica sull'ambiente. La ragione? «I tappi e coperchi di plastica dei contenitori utilizzati per bevande sono tra gli oggetti di plastica monouso più frequentemente rinvenuti sulle spiagge dell'Unione. Pertanto, i contenitori per bevande che sono prodotti di plastica monouso dovrebbero poter essere immessi sul mercato solo se soddisfano determinati requisiti di progettazione che riducono in modo significativo la dispersione nell'ambiente dei tappi e coperchi di plastica». Di conseguenza «gli Stati membri provvedono a che i prodotti di plastica monouso elencati nella parte C dell'allegato i cui tappi e coperchi sono di plastica possano essere immessi sul mercato solo se i tappi e i coperchi restano attaccati ai contenitori per la durata dell'uso previsto del prodotto». Problema risolto, almeno quello dei tappi, finché altri rifiuti non implicheranno il proliferare di altrettanti divieti. Un'alternativa ci sarebbe, per quanto demodé: c'era una volta un'usanza sconosciuta che si chiamava "educazione", volta a "civilizzare" (termine ancor più demodé) gli esseri umani e ricopriva un'ampia gamma di comportamenti da: "non metterti le dita nel naso" a "non gettare i rifiuti nel fiume (o in spiaggia o nei boschi o dove vi pare)". Veniva insegnata fin da bambini, molto prima che arrivasse - anzi che nascesse - la svedese con le treccine che ha predicato l'eco-vangelo al mondo. Chi l'ha assimilata non getta il tappo a caso nemmeno se è staccabile (e lo farà per buon senso, non per improvviso fervore ecologista); chi non l'ha assimilata, se il tappo non si stacca getterà pure la bottiglia. «Mai avrei pensato di entrare in un mondo nel quale non puoi staccare il tappo dalla bottiglia di plastica. E non siate così ingenui, per favore, da ritenere tutto ciò irrilevante», scrive su Facebook il filosofo Carlo Lottieri. No, anche se avviene attraverso un oggetto minuscolo e una banale questione logistica, non è affatto irrilevante il passaggio dalla persuasione alla coercizione (o dal tappo green alle case green). Se prima dovevi "solo" sorbirti l'onnipervadente propaganda che ti esortava a vivere in maniera responsabile e rispettosa dell'ambiente, adesso non dovrai preoccupartene più: della tua responsabilità si fa carico direttamente il SuperStato etico (ed ecologico), eliminando in radice il rischio che tu possa buttare il tappo in spiaggia. Il tappo non-staccabile ricorda la catenina del ciuccio per i bambini, affinché non lo buttino in terra. Ha una funzione analoga alla rete del box o alla sponda del lettino o a tutta quella serie di protezioni per evitare che il bambino faccia danni o si faccia male; protezioni che però sono temporanee e vanno necessariamente e progressivamente allentate, affinché l'infante esca dall'età infantile. Qui invece assistiamo all'infantilizzazione del cittadino, oggi in nome dell'ambientalismo, domani di chissà cosa, varcando il sottile confine tra educare e rieducare. Più che un tappo di bottiglia è un vaso di Pandora.

07. Mai 2024 - 4 min
episode Gli ecologisti fanno, da sempre, solo danni artwork
Gli ecologisti fanno, da sempre, solo danni

TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7737 [https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7737] GLI ECOLOGISTI FANNO, DA SEMPRE, SOLO DANNI di Franco Battaglia Siamo in primavera, e quest'anno ricorre il 60mo anniversario della prima edizione italiana (Feltrinelli, 1963) della Primavera Silenziosa, la Bibbia degli ambientalisti. Personalmente ritengo l'ambientalismo - assieme alla schiavitù, al nazismo, al comunismo, al terrorismo - uno dei grandi mali che hanno afflitto questa nostra umanità. Qualcuno dirà che sono severo, qualcun altro taglia corto e dice che sono provocatore e bugiardo. Facciamo così: giudicate voi. L'UTOPIA AMBIENTALISTA È indubbio che l'ambientalismo è animato da, apparentemente e a parole, ottime intenzioni, e dove portano le strade così lastricate lo sapete già. E ottime furono, almeno a parole, le intenzioni del nazismo e del comunismo e, se chiedete ai terroristi, anche del terrorismo. L'ottima intenzione dell'ambientalismo - di cui, peraltro, proprio i gerarchi nazisti furono ardenti seguaci - è salvare il pianeta. Da chi e/o da cosa? Da chi, dall'uomo stesso: siamo noi il cancro del pianeta e come ogni cancro va estirpato con la forza. Da cosa, da una pletora di pericoli che, però, sono per lo più inventati. Porre in essere azioni per minimizzare rischi inesistenti o, peggio, per ignorare (o, sempre peggio, aggravare) rischi reali, può avere conseguenze fatali e pandemiche. Rachel Carson aveva iniziato gli studi universitari di biologia e, coerente con una pratica che sarebbe diventata ricorrente tra gli ambientalisti, non riuscì a completarli: si fermò al bachelor (l'equivalente della nostra odierna laurea triennale) e con diversi anni di ritardo rispetto ai coetanei. Fallita come scienziata, si dette alla divulgazione contro la scienza. Anche questo è tipico. Nel 1948 Paul Muller era stato premiato col Nobel per aver inventato la molecola del Ddt, cruciale per la lotta contro il tifo e la malaria. Nel 1948, nella sola isola di Ceylon (odierno Sri Lanka), si contarono 2 milioni di casi di malaria che, grazie al Ddt - poi benedetto da Winston Churchill come "polvere miracolosa" - si ridussero a 31 casi nel 1962. LA MISTIFICAZIONE VERDE SUL DDT E nel 1962 uscì Silent Spring. Nel cui primo capitolo la Carson si inventò di sana pianta una città ove, così avvelenata dal Ddt, le primavere sarebbero, appunto silenziose, a causa della morte di tutte le specie di insetti e uccelli che altrimenti allietano le orecchie di chi va per prati. La città naturalmente non esiste ma, lo stesso, il Ddt fu bollato nel libro come «l'elisir della morte», mentre invece stava salvando milioni di vite umane. Cosa che continuò a fare fino a quando la campagna lanciata dalla Carson e urlata dai movimenti ambientalisti (che stavano al tempo nascendo) lo mise al bando, proibendone l'uso in tutto il mondo. La conseguenza fu (è) che milioni di persone hanno ripreso (stanno continuando) a morire per la malaria: nel mondo, 200 milioni di casi e 400mila decessi solo nel 2019. Nel caso foste ancora convinti che quella mia all'inizio era provocazione, continuate a leggere. GUERRA AGLI OGM Non contenti della strage della malaria, gli ambientalisti del mondo sono impegnati in altre non meno imponenti stragi. La lotta all'agricoltura con organismi geneticamente migliorati (Ogm) è una di queste. Vi sono nel mondo oltre un miliardo di persone che, essendo la loro unica fonte di nutrizione il riso (vegetale di propria natura privo di vitamina A), soffrono di un grave deficit alimentare, che nei casi più severi provoca cecità o anche morte prematura. Se solo quelle persone potessero coltivare golden rice che, geneticamente migliorato, è ricco di beta-carotene (un precursore della vitamina A), il loro destino sarebbe meno miserabile. Ma non possono, perché gli ambientalisti del mondo hanno dichiarato la guerra agli Ogm. LE FAKE NEWS SULLA CO2 Un'altra tragica lotta intrapresa dai nostri eroi è quella per la riduzione delle emissioni di CO2. Dovete sapere che l'85% delle azioni che noi facciamo sfruttano energia prodotta con emissioni di CO2 (il restante 15% no, grazie alle tecnologie nucleare e idroelettrica) e che l'80% dei costi del cibo nel nostro piatto sono costi energetici: in pratica, la moderna agricoltura altro non è che la trasformazione di petrolio in cibo. Orbene, ridurre le emissioni di CO2 del 50% come i Verdi vorrebbero imporre all'universo mondo, a noi farebbe saltare la cena, ma porterebbe centinaia di milioni di persone nel mondo dalla condizione di morti-di-fame a quella di morti per fame. E ora il vostro severo verdetto: ditemi se è vero o no che l'ambientalismo è già stato più mortale di schiavitù, nazismo, comunismo e terrorismo messi insieme, e ancora più danni potrebbe fare se i suoi insani propositi non sono fermati.

26. März 2024 - 5 min
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